"Mare" è il quarto album di lunga durata per i tedeschi
Anael e chiude il ciclo dei lavori dedicati ai quattro elementi essendo incentrato, come è facile intuire, sull'acqua.
Dal precedente "On Wings of Mercury" sono passati ben dodici lunghi anni, periodo durante il quale non so cosa sia successo ad un gruppo poco conosciuto e certo lontano dai riflettori della scena metal "mainstream" sebbene la sua proposta risulti interessante per quanto inusuale.
Gli
Anael, il cui monicker, lo ammetto, non è il massimo nella nostra lingua, ci offrono, infatti, una mistura di dark e black metal nella quale nessuno dei due elementi prende il sopravvento sull'altro facendo si che
"Mare" risulti un album melodico, oscuro, a tratti misterioso, capace di dare largo spazio a lunghi momenti strumentali così come ad un uso vario delle vocals, ma anche incline, in certe partiture, a brucianti accelerazioni di scuola "nordica" che creano un bel contrasto con l'atmosfera mistica che permea ogni brano.
Immagino che un album come questo possa accontentare una platea abbastanza vasta di ascoltatori perché tiene il piede in due staffe, se mi passate il termine, senza risultare, come ricordavo prima, forzato in un senso o nell'altro, tanto che il risultato finale è davvero interessante sia che amiate le atmosfere quasi darkwave anni '80, sia che amiate il black degli anni '90, e, soprattutto, se siete amanti del suono tedesco di band come i Secrets of the Moon, quelli degli ultimi lavori, che più di ogni altra mia parola possono darvi una idea di come suoni
"Mare".
Gli
Anael, insomma, dimostrano di essere abili tessitori di oscure melodie ed il loro ultimo album saprà regalarvi momenti di piacere a patto che non vi aspettiate nessun assalto sonoro ma solo buona musica dall'animo notturno.
Piacevole sorpresa per quanto mi riguarda.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?