Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:60 min.
Etichetta:Fastball Music

Tracklist

  1. EMERGENCY
  2. SOMETHING (FEAT. SERAINA TELLI)
  3. LET`S HAVE A BLAST
  4. EMPORIUM OF DREAMS
  5. SURRENDER
  6. INFINITY
  7. GLORIOUS NIGHTS
  8. MAKE ME BELIEVE
  9. MASTER OF DISGUISE
  10. WHAT I`M MADE OF
  11. UNTIL I`M DONE
  12. SAY MY NAME

Line up

  • Heinz "Hene" Muther: vocals
  • Markus "Kusi" Muther: guitars
  • Hans "Hungi" Berglas: guitars
  • Jonas Lüscher: bass
  • Oliver Schumacher: keyboards
  • Lukas Soland: drums

Voto medio utenti

Tre album (e due Ep) in oltre quindici anni di carriera discografica lasciano supporre che i Crown of Glory abbiano incontrato talune difficoltà nel loro percorso artistico e in qualche modo giustificano “l’ignoranza” del sottoscritto per il quale gli svizzeri rappresentano un’assoluta “novità”.
Una sorpresa abbastanza piacevole, perché il loro power metal di derivazione teutonica, sagacemente screziato di hard-rock, tra Edguy, Helloween, Pretty Maids, Angra e Serious Black, pur non tracciando nuove vie, appare fin dal primo contatto piuttosto ben calibrato e coinvolgente, magari anche in misura maggiore di tanti nomi ben più celebrati della scena.
Avvalendosi della possente prestanza vocale di Heinz "Hene" Muther, dell’affilata coppia d’asce composta da Markus "Kusi" Muther e Hans "Hungi" Berglas, e della tumultuosa sezione ritmica rappresentata dal basso di Jonas Lüscher e dalle percussioni di Lukas Soland, il gruppo dimostra di conoscere assai bene la materia, colorando di melodie intriganti un suono coriaceo e cromato.
Al risultato contribuiscono anche le tastiere di Oliver Schumacher, relegato a un ruolo solo apparentemente “di contorno” e che comunque personalmente avrei ulteriormente enfatizzato nell’economia complessiva del programma.
Non tutto “Ad infinitum” è allo stesso livello espressivo, e non convincono pienamente, ad esempio, l’eccessiva prevedibilità di "Infinity”, “Glorious nights” e “Make me believe”, mentre piacciono parecchio l’ardore sinfonico di “Emergency”, il pathos enfatico di “Something” (cantata in duetto con Seraina Telli, ex Burning Witches) e la grinta contagiosa di “Let`s have a blast” e della sferragliante e solenne "Emporium of dreams” (bello il tocco vagamente “modernista” di Schumacher), tutta “roba” assai familiare e che tuttavia grazie a una discreta verve non deluderà gli estimatori del genere.
La ballata romantica “Surrender” e la catchyWhat I`m made of” dimostrano la duttilità di Muther e tra i momenti più che dignitosi della scaletta inseriamo anche la densa e fosca “Master of disguise”, l’evocativa “Until I`m done” e “Say my name”, che con un fraseggio serrato e melodrammatico e una linea armonica ancora una volta alquanto accattivante, sigilla un ascolto ampiamente soddisfacente.
I Crown of Glory e il loro “Ad infinitum” si collocano con fierezza e competenza in un panorama metallico molto competitivo e inflazionato, e senza troppi proclami si meritano l’attenzione di chi ritiene che il collaudato connubio power n’ melody conservi intatto il suo imperituro fascino.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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