Decimo anno di vita e quinto album per gli austriaci Dornenreich che continuano, in linea col precedente “Hexenwind”, il progressivo allontanamento dal quel black metal melodico che aveva caratterizzato i primi tre lavori.
In effetti, soprattutto da quando Eviga e soci sono approdati su Prophecy (ricordiamo che Valnes, il fondatore, ha lasciato la band nel 2000 e che è presente in questa registrazione solo in veste di ospite), i Dornenreich hanno virato bruscamente con il loro stile, passando ad un black sussurrato, un neo folk metal venato di ambient come ci suggerisce la stessa bio.
E la vicinanza a “Hexenwind” non poteva che essere ovvia, dato che i brani presenti sul nuovo album sono stati composti nelle stesse sessions che hanno dato vita al disco precedente, ed è quindi d’obbligo descrivere il pagan metal dei Dornenreich come ammantato dalle nebbie e dalla brina nordica, in atmosfere leggiadre e soffuse, dominato dalla melodia ma affatto facile all’ascolto, sia per la complessità dei brani, comunque strutturati in maniera tutt’altro che improvvisata, sia per la durata degli stessi, che in alcuni casi raggiunge e supera i dieci minuti, peraltro ricchi di interruzioni, di arpeggi, di sibili di vento ed altre amenità.
Se poi aggiungiamo che i Dornenreich si esprimono in lingua tedesca e che il disco non ha titoli (un modo per dirci che va ascoltato tutto insieme?) raggiungiamo l’ordine delle idee che “Durch Den Traum” sia un disco ben realizzato, prodotto in maniera eccellente (ma confezionato con una copertina decisamente pessima), ma decisamente ostico per l’ascoltatore comune.
Indubbiamente interessante il tema del disco, con la natura sempre al centro della loro attenzione, peccato che i testi in tedesco ci impediscano di capire il senso, anche perché il continuo cantato sussurrato alla lunga rischia di stancare.
In definitiva un altro buon disco per i Dornenreich, da cui ci aspettiamo qualcosa di completamente differente per il prossimo disco, che nascerà da sessions completamente nuove.