A tutti i fedeli ammiratori di
Lars Säfsund credo non sia necessario indirizzare messaggi particolari, dacché sono certo che questo primo lavoro degli
Art Of Illusion farà già bella mostra di sé nelle loro collezioni o nelle loro
want list discografiche.
E allora ci rivolgiamo ai più volubili, distratti e dubbiosi appassionati di
AOR, esortandoli ad ascoltare con attenzione “
X marks the spot”, soprattutto se una versione particolarmente melodrammatica dei tipici suoni
adulti stuzzica la loro fantasia di
musicofili.
Il sodalizio tra la strepitosa voce di Work Of Art, Lionville ed Enbound, e il multistrumentista, compositore e produttore
Anders Rydholm (Grand Illusion) è, infatti, una collezione di appaganti momenti melodici, in cui vengono abilmente mescolate suggestioni di Toto, Starship e Giant, alternate a situazioni maggiormente barocche, in cui veder affiorare l’effige dei Queen se non addirittura le atmosfere tipiche del
musical e della
rock opera.
Il risultato è assai coinvolgente, irrorato da interpretazioni canore che da sole varrebbero l’acquisto e che nello specifico esaltano costruzioni armoniche quasi costantemente di spiccato pregio artistico.
Il “quasi” è dovuto essenzialmente a un’
opener gradevole e tuttavia (stranamente) abbastanza anonima, ma per fortuna dopo le note un po’ troppo prevedibili di “
Wild and free”, arriva “
Run”, intrisa di una brillante verve Toto-
esque, a innalzare con prepotenza il livello del gradimento, seguita da “
My loveless lullaby”, che inaugura con buongusto la porzione teatrale del programma.
“
Waltz for the movies” prosegue sulla stessa falsariga accentuando ulteriormente l’influenza della seminale
Regina Britannica, mentre i toni languidi di “
4 AM” preparano efficacemente il terreno alla prima frizzante gemma della raccolta, titolo “
Go”, prioritaria per ogni
chic-rocker che possa definirsi tale.
Si replica con un pizzico di minore tensione in “
Snakebite charm” e se “
Let the games begin” è un bell’esempio di
symphonic-AOR, “
A culinary detour” torna a celebrare esplicitamente una pietra miliare del calibro di “
A night at the opera”.
“
Catch you if I can”, “
Rampant wildfire” e la ballata “
Race against time” garantiscono un’altra imponente dose di fremiti sensoriali agli estimatori di Toto, Work Of Art e Lionville e concludono un disco magari poco “caratterizzato” e ciononostante estremamente affascinante per il modo in cui accosta
grandeur e
melodic rock … fatevi stregare dall’
Arte dell’Illusione.
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