Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:43 min.
Etichetta:Willowtip Records

Tracklist

  1. TEMPEST
  2. SUMMIT
  3. MOON
  4. ZEPHYR
  5. GLOW: PART 1: RESOLUTION
  6. GLOW: PART 2: AWAKENING
  7. GLOW: PART 3: REFLECTION

Line up

  • Phil Romeo: bass, vocals (backing)
  • Nathan Robshaw: drums
  • James Pratt: guitars
  • Ross King: vocals, guitars

Voto medio utenti

Non è una novità un disco di death melodico.
Non è una novità nemmeno un disco di death melodico ben cantato, ben suonato e ben prodotto.
D'altra parte non è detto che novità sia sempre e comunque sinonimo di bellezza e/o di bontà e/o di bravura.

I Countless Skies vengono dal Regno Unito ed esistono dal 2009 (i primi anni col nome di Hatespire), autori di un ep, due singoli e del debutto sulla lunga distanza (New Dawn) che risale al 2016.
Con Glow siamo dunque al cospetto della fatidica seconda prova, quella con cui si viene chiamati ad offrire una conferma (se l'opera prima ha centrato l'obiettivo) o a dimostrare che si ha una ragione di esistere (se invece l'inizio non è stato dei migliori).

Senza entrare i paragoni con la produzione precedente, e concentrandoci così sul titolo che abbiamo tra le mani, la magnifica grafica di copertina balza (letteralmente) all'occhio.
Sul nostro glorioso forum è presente un'ampia e nutrita discussione in cui abbiamo dibattuto non solo sugli autori degli artwork da noi preferiti, ma anche sull'importanza che ognuno conferisce all'immagine visiva (Quanto conta? Invoglia all'acquisto o al contrario scoraggia? Corrisponde al contenuto?) e confesso molto onestamente che nel caso di Glow il cielo disegnato da Carl Ellis ha svolto un ruolo significativo nell'attrarmi all'inizio, nel portarmi cioè a premerei play sul video dell'album pubblicato dalla band; galeotto fu il tramonto, insomma.

Dopo di che, naturalmente, ci deve essere anche della ciccia all'interno del contenitore, e qui ne abbiamo di ottima. Ottima davvero.
Vocals pulite e growl (non cavernicolo) che si passano la palla secondo schemi rodati ed efficaci, sfuriate di chitarra accompagnate da ritmiche sostenute dove serve (a volte si sfiora il blast beat), suggestioni decisamente più delicate e sognanti in altri momenti, con le trame di chitarra capaci in alcuni frangenti di echi che non mi spaventa definire di gilmouriana memoria.
E poi cori e sovrapposizioni che si affacciano e ti avvolgono, mai invadenti ed eccessivi, anzi li definirei sobri e ben educati, ma quando arrivano fanno la differenza.
Nulla di originale, come già detto, ma concepito e realizzato con tale maestria che ne vale la pena: soddisfazione garantita, ascoltate me.

Al lavoro dei quattro cavalieri Ross King (voce e chitarre), James Pratt (chitarre), Phil Romeo (voce e basso) e Nathan Robshaw (batteria), che si muovono in perfetta armonia tra loro, va aggiunto il contributo non secondario di due ospiti (Arianna Mahsayeh e Marcello Ciciriello) che, grazie al loro apporto con (rispettivamente) violoncello e pianoforte, riescono con pochi ma mirati inserti ad aggiungere quelle pennellate di colore che se ci sono quasi non le noti, ma se mancano lo percepisci subito che il quadro poteva essere grandioso e invece è solo figo.

Non è una novità un disco di death melodico.
Non è una novità nemmeno un disco di death melodico ben cantato, ben suonato e ben prodotto.
D'altra parte non è detto che novità sia sempre e comunque sinonimo di bellezza e/o di bontà e/o di bravura.
E qui di tutte e tre ce n'è a piene mani.

Recensione a cura di diego

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