In tempi di prolungata “astinenza” da concerti, un bel
live album può fungere da efficace “metadone”, tanto più se a proporlo è una
band come quella degli
Avatarium, tra le principali protagoniste della florida scena musicale che vede mescolare
doom,
hard-rock,
folk e
psichedelia in un crogiolo cupo e visionario, capace nelle “mani giuste” di diventare straordinariamente coinvolgente.
Gli svedesi hanno dimostrato nella loro ormai corposa parabola discografica di avere i mezzi, la vocazione e l’intelligenza adeguate a raggiungere il suddetto encomiabile obiettivo e questo “
An evening with Avatarium”, registrato a Stoccolma nel 2020, non è altro che un autentico
showcase delle loro ricche capacità espressive, mai ridotte a una monolitica e uniforme formula espositiva, evitando così il tipico fenomeno d’involuzione e di “stanca” che colpisce tanti esponenti del genere.
La voce sublime e le sentite interpretazioni di
Jennie-Ann Smith contribuiscono non poco all’effetto finale, ma sarebbe tuttavia ingeneroso non segnalare la chitarra fremente di
Marcus Jidell e forse ancor di più le tastiere turbinose di
Rickard Nilsson come fondamentali corresponsabili di un suono ancestrale, cangiante, drammatico e potente, che striscia nei sensi e nei pensieri assoggettandoli inesorabilmente.
Apparentemente piuttosto “veri” e non troppo rimaneggiati, i quasi novanta minuti dell’opera, tra brevi intermezzi, monologhi di
Jennie-Ann (mi toccherà imparare lo svedese …) e tanti brani spettacolari, eseguiti con tensione, estro e trasporto (ascoltare “
Pearls and coffins” per referenze immediate …), fluiscono nelle vene cagionando benevole sensazioni di stordimento, adrenalina e vertigine anche attraverso il filtro della registrazione in differita, lasciando solo immaginare cosa ha provato il fortunato pubblico presente, che giustamente spesso fa fatica a contenere l’entusiasmo.
Difficile in questo contesto operare delle selezioni o isolare momenti particolarmente emozionanti … la verità è che “
An evening with Avatarium” nella sua totalità è la vivida testimonianza di una forma assolutamente libera e ispirata di creatività sonora, e nell’attesa di poter realmente trascorrere una “
serata con gli Avatarium”, non rimane che “accontentarsi” di un surrogato in grado di trasmettere un senso di superiorità artistica sempre più complicato da confutare.
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