Gli
Sporae Autem Yuggoth (ovvero
“Fungi from Yuggoth” titolo dell’omonima opera del grande Howard Phillips Lovecraft) sono un gruppo di death/doom cileno che attraverso la
Necrolatry Records pubblica il proprio EP d’esordio dal titolo, di altrettanta ispirazione lovecraftiana,
“The plague of aeons”.
In quindici minuti, il quintetto di Talagante attira la nostra attenzione attraverso un sofisticato ed intricato death/doom – anche se in alcuni passaggi mi è parso di sentire echi di un metal più classico e convenzionale - in cui la componente melodica ha una parte importante nella creazione delle atmosfere spettrali e orrorifiche.
La voce del singer
Patricio Araya è il classico canto growl cadenzato poco comprensibile molto anni 90, piuttosto standard in dischi del genere, e tende ad accompagnare il lavoro dei compagni mentre la produzione è un filino troppo lo-fi e sporca finendo col penalizzare il suono (ed il lavoro) delle chitarre del duo
Drey/Gallardo.
“The plague of aeons” è un buon biglietto da visita, la conclusiva
“Cathedral of the abuser” è la traccia che più mi ha colpito del lotto in quanto ho trovato un buon bilanciamento degli elementi che caratterizzano la proposta degli
Sporae Autem Yuggoth compresa una certa fluidità e naturalezza nel passare dai momenti più lenti a quelli più tirati.
Non mi resta che attendere l’esordio sulla lunga distanza, nel frattempo fatevi opprimere da
“The plague of aeons”.
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