Il gruppo austro/tedesco dei
Niht giunge con
"Arcanum" alla sua seconda realizzazione, lasciando parlare, come in occasione del debut, solo la musica non rilasciando, infatti, alcuna dichiarazione promozionale, o di altro genere, riguardante l'album che esce per la sempre attenta
Vàn Records.
La proposta del gruppo, duo in studio e quintetto dal vivo, è riconducibile alle scuola svedese dei Naglfar degli ultimi lavori, quindi parliamo di un suono diretto, con pochi fronzoli, con la giusta dose di melodia ma, nella sostanza, violento e devoto all'oscurità.
I
Niht non dimostrano una particolare originalità nel loro suono, ma quello che fanno, lo fanno bene e
"Arcanum", anche grazie alla sua breve durata, è un lavoro che si ascolta con piacere e che riesce a trasmettere la giusta dose di "fervore" grazie a brani semplici, intelligentemente bilanciati tra blast beats e momenti più rallentati, e, come già sottolineato, inclini ad una sapiente dose di melodia che ben si amalgama con la furia esecutiva dei nostri, nella quale i
Niht inseriscono riferimenti al metal più classico ed un drumming vario e molto attento all'uso dei piatti, in linea, inequivocabilmente, con quello che, soprattutto negli anni '90, veniva fuori dalla Svezia come vi ho anticipato all'inizio.
Dunque, niente di rivoluzionario, ma gli amanti di certe sonorità, in bilico tra oscurità, epicità e inflessioni più morbide, immagino che troveranno giovamento dall'ascolto di
"Arcanum" e del suo spirito selvatico e genuino che, sempre più raramente, è possibile ascoltare nei dischi metal (e non metal).
Per me è pollice su.
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