Debutto interessante quello degli
Infinite & Divine, band nata dalla collaborazione del musicista
Jan Åkesson e la cantante
Tezzi Persson, che uniscono le energie per dar vita a un ottimo Symphonic Power Metal. Quando si parla in particolare di questo genere, il rischio è di trovarsi davanti alla stessa pappardella suonata in maniera encomiabile, ma senza contenuto. In un mercato ormai saturo di uscite, è sicuramente difficile trovare subito a primo impatto quella musica capace di far venire i brividi, e gli
Infinite & Divine non riescono completamente nella realizzazione di quest'ultimo passaggio, confezionando comunque un prodotto molto gradevole, ma andiamo nello specifico.
“I Feel Alive” ha una partenza quasi esplosiva, per poi riadagiarsi un buon mid tempo che riesce a concretizzare in un ottimo chorus, che diciamolo da subito, sono il punto forte di
“Silver Lining”, merito anche della voce per niente noiosa e priva di carisma di
Tezzi Persson.
“Infinite & Divine” mette in luce tutte le tinte vocali più rabbiose e aggressive della singer, mentre
“Burn No More” ha quella sensazione di pezzo da stadio che non farà prigionieri, e la quale in certi tratti, anche se il paragone è azzardato, mi ha ricordato le ultime uscite dei Disturbed. Più si va avanti con l’ascolto però ci si rende conto che una produzione capace di valorizzare la batteria in modo più deciso avrebbe potuto giovare non poco al disco, che dopo la prima metà fa venire un po’ di mal di testa a causa dei suoni troppo bombastici. Ottima
“We Are One”, seppur con tastiere troppo invasive in certi punti, mentre sulla fine del disco si viaggia un po’ con il pilota automatico.
“Off The Edge Of The World” somiglia troppo sia come struttura che come ritornello ad altre canzoni presenti nel platter, mentre
“While You’re Looking For Love”, pur avendo echi nelle strofe di band come Dokken, non riesce a capitalizzare.
Queste ultime critiche non vanno a intaccare più di tanto
“Silver Lining” che, tirate le somme, risulta essere un disco molto arioso, gradevole il giusto, e da sentire se si ha voglia di musica suonata con la giusta dose di (passatemi la parola) eleganza, ma anche energia a palate. A un ascolto intero, potreste trovarvi con un po’ di emicrania a causa della produzione, ma vi troverete però a cantare alcuni pezzi senza che ve ne rendiate conto.
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