Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:45 min.
Etichetta:Napalm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DECEPTIVE MIRRORS
  2. MY COMFORT
  3. VENOM INSIDE MY VEINS
  4. DECADENCE BECOMES ME
  5. SHE WEAVES SHADOWS
  6. THE CLOSING WALLS
  7. THE EMPTY ROOM
  8. POISONOUS TONGUES
  9. AS IT PENETRATES
  10. SHADES OF YESTERDAY

Line up

  • Kjell Rune Hagen: bass
  • Terje Heiseldal: guitars
  • Ronny Thorsen: vocals
  • Kjetil Nordhus: vocals
  • Frank Roald Hagen: synths
  • Jonathan Perez: drums
  • Runar Hansen: guitars

Voto medio utenti

I Trail of Tears non sono morti, come tiene a sottolineare l’unico sopravvissuto della band Ronny Thorsen, e quindi celebriamo la loro non-dipartita con una panoramica sulla loro ultima release “Existentia”.
Alle soglie dell’uscita del quinto full-length, si legge, su un post pubblicato sul sito web del gruppo, che a causa di una serie di inconvenienti logistici ed economici occorsi durante il tour in Messico e dell’insopportabile frustrazione da questi derivata, il combo norvegese ha deciso di appendere gli strumenti al chiodo ed abbandonare le scene proprio nel bel mezzo dell’avventura sudamericana, eccezion fatta per il “die hard” Ronny, che si è accollato il compito di riformare ex-novo quel che era/sarà dei Trail of Tears.
Chi conosce (e ama) la Napalm Record può dormire sonni tranquilli: nulla di nuovo sotto il Sole. Non che solitamente la label teutonica brilli per originalità delle proposte, ma questa nuova release si accoda senza sgarrare agli standard del resto del rooster.
Per chi invece non annoveri ancora questa etichetta tra le sue conoscenze, parliamo di dark gothic metal, addizionato di sfumature para-sinfoniche e rimandi melodici.
Quel che caratterizza maggiormente la proposta della band risiede quasi esclusivamente nell’impianto canoro dell’album, che vede l’alternarsi di una triade vocale dalle peculiarità ben delineate: il timbro graffiante di Ronny Thorsen duetta con le linee calde e pulite di Kjetil Nordhus, per confluire quindi nella performance lirica della francese Emmanuelle Zoldan.
La voce della mezzo soprano risplende specialmente in brani come “Decadence Becomes Me” in cui le sonorità diventano più complesse e teatrali, mentre si stempera nella ballad “Empty Room”, dove assume fattezze sfumate e coinvolgenti.
Un album che non rende i dovuti onori alla “non più” band norvegese, ma che non ci lascia comunque un brutto ricordo dei suoi trascorsi musicali. Speriamo che le ceneri da cui rinasceranno (se rinasceranno) i Trail of Tears siano portatrici di più entusiasmanti novità.
Recensione a cura di Silvia 'Kleo' Colombo

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 ago 2009 alle 09:24

disco nel complesso sufficiente ma ruffiano e di qualità altalenante.... le cose migliori che rimangono più impresse si trovano in: MY COMFORT, VENOM INSIDE MY VEINS, THE EMPTY ROOM (bellissima la voce della soltanto "ospite" Emmanuelle Zoldan) , e AS IT PENETRATES (la mia preferita!) i restanti brani girano a vuoto, poco incisivi ed inconcludenti!

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