A neanche un anno dalla formazione, gli inglesi
Seven Doors arrivano sul mercato musicale con il loro EP
“The Gates Of Hell”, di cui nello specifico vi parliamo della versione ristampata in cassetta dalla
Redefining Darkness Records. Dico loro ma forse dovrei dire “il”, visto che in realtà il gruppo è una one man band con il chitarrista
Ryan Wills, già presente in band come Deadwood Lake, Mort, e Wolves In Exile, a dettar legge.
Wills, infatti, ha suonato tutto in solitario in questo EP, che non si discosta più di tanto in sonorità dal classico Death Metal, che farà gioire sicuramente gli amanti del genere, nei suoi venti minuti abbondanti di durata.
Si punta sul Death/Groove con l’iniziale
“Blinding Horrors”, dove si percepisce subito un sound marcissimo che grazie al growl cavernoso di
Wills riesce quasi a far “precipitare” l’ascoltatore proprio davanti ai cancelli dell’inferno. Unico neo, che sarà poi il problema centrale di tutto l’EP, la durata. Cinque minuti che potevano essere tranquillamente tagliati a tre, che comunque non intaccano complessivamente la qualità del pezzo, ma diciamo che si fanno sentire. Convince anche
“Cellar Dweller” che si regge su riff sparati all’inverosimile, riff che invece su
“Into The Tombs” nella parte centrale tornano su quel Groove che sembra essere quindi il marchio di fabbrica dei
Seven Doors.
“The Night Of Terror” segue la stessa scia delle precedenti, concludendo un ascolto che possiamo dirlo, è assolutamente soddisfacente.
Non ci sono particolari guizzi di genio in
“The Gates Of Hell”, ma
Wills dimostra sin da subito di avere le idee chiare sul tipo di sound sul quale vorrà far proseguire i
Seven Doors, e se le premesse sono queste, direi che ci si potrà aspettare ottima musica nel futuro.
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