Com’è ormai diventata consuetudine, al termine di una collaborazione discografica arriva l'immancabile "Best of...", infatti, l'ottimo "Seven Seals" è stato l'ultimo studio album dei
Primal Fear per la Nuclear Blast, con la band che si è ora legata alla Frontiers. Ed il compito di riassumere questa parte di carriera della formazione tedesca, da sempre guidata dal duo Matt Sinner (Sinner) e Ralf Scheepers (ex Gamma Ray e Tyran Pace), spetta a "Metal Is Forever...", un doppio CD ricco di brani eccellenti e diverse chicche.
Il primo dischetto contiene 16 canzoni (rimasterizzate da Achim Kohler) dei Primal Fear, che ne coprono l'intero percorso musicale, dall'omonimo album debutto sino al già citato "Seven Seals", e si parte proprio dalla profetica titletrack, "Metal Is Forever", a suo tempo inclusa su "Devil's Ground" (uscito nel 2004). I Primal Fear si portano da sempre appresso l'ingombrante etichetta di cloni dei Judas Priest, questo anche perché prima che il gruppo inglese optasse poi per Tim "Ripper" Owens, Ralf Scheepers aveva fatto parte dei papabili ad accogliere l'eredita di Rob Halford. E, in effetti, i Priest si fanno sentire (ad esempio su "Chainbreaker", "Angel in Black" e "Running in the Dust"), ma i Primal Fear hanno una loro personalità ed hanno saputo apportare qualche novità al proprio songwriting, come testimoniano soprattutto le composizioni più recenti, come la stupenda "Seven Seals" e la dirompente "Evil Spell".
Scorrono così via via alcuni tra i loro migliori brani, da "Final Embrace" a "Nuclear Fire" sino alla conclusiva "Tears Of Rage", finito quest’excursus tocca al secondo CD, giustamente denominato "Metal Classics", che raccoglie le cover di 9 canzoni, importanti e famose. Alcune erano già presenti sui loro dischi, vedi il caso di "Speed King" e "Kill the King" incluse sui primi due lavori, altre risalgono invece a vari tributi. Se scorrono via senza particolari sussulti quelle di "Two Minutes to Midnight" e "Speed King", ci sono "Out in the Fields", "Die Young" e "Seek and Destroy" ad accendere gli animi e a far scuotere il testone.
Direi che, nonostante l'assenza di inediti, non mancano motivi di interesse per questa uscita.
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