A pochissimo tempo dalla pubblicazione del gradevole "The Mission" ecco tornare sul mercato gli attivissimi Royal Hunt, più che mai decisi a riconfermare il loro ruolo di primaria importanza nel pomp metal, leadership messa in discussione dal tanto vituperato "Fear" (album che io apprezzo e che ritengo eccessivamente bistrattato). L'interessante package di "The Watchers" propone innanzitutto una suite di 14 minuti, mai pubblicata in precedenza, che vede la band capitanata da Andrè Andersen avventurarsi in territori più progressivi del solito, il tutto senza mai perdere il classico marchio Royal Hunt. Un episodio degno di nota, quindi, anche se estremamente prolisso e difficilmente assimilabile durante i primi ascolti. Segue una selezione dei classici che hanno caratterizzato la ricca discografia della band, reinterpretati a volte in sede live, a volte in studio, dal nuovo singer John West, vero pomo della discordia per qualsiasi fan di vecchia data dei Royal Hunt. Ecco così le nuove versioni di indimenticate gemme come "Legion Of The Damned" e "Clown In The Mirror", arricchite da una veste sonora sicuramente migliore, ma meno convinceti rispetto alle insuperabili versioni originali. Lo stesso discorso vale per quanto riguarda i brani eseguiti dal vivo; è inutile chiudere gli occhi di fronte all'ovvio: John West è un singer eccellente, tecnicamente inappuntabile, ma la sua integrazione nel sound del gruppo è ancora lontana dal completo conseguimento. Il confronto con il precedente live dei Royal Hunt è impietoso, l'assenza della particolare timbrica di D.C. Cooper continua a pesare come un macigno sull'intero lavoro del combo rendendo questo "The Watchers" un episodio certamente interessante, ma bel lungi dal raggiungere i fasti del passato. Credo che il gruppo debba trovare la forza di gettare il passato alle spalle, obbiettivo in parte raggiunto con "The Mission", affrontando questa nuova fase della loro carriera con un ottica differente. Un disco interessante e di sicuro godimento, ma anche uno specchio abbastanza fedele delle incognite che ancora oggi gravano sul sound dei Royal Hunt.
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