Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2020
Durata:35 min.
Etichetta:Folter Records

Tracklist

  1. JAJEMPRIESTER
  2. AFFREUS. INFAAM. ABJECT.
  3. ZELFVERMINKERS & SPIRITUSDRINKERS
  4. DE BIJLMAN VAN TRECHT
  5. DE BAKBOORDSHAND
  6. BIJBELGORDELGESEL
  7. DE KINDEREN BRANDEN
  8. MAAK HET KORT
  9. KOLKGAT

Line up

  • Jelle: bass
  • Jorre: vocals
  • Jeroen: guitars
  • Jouter: guitars
  • Jahwe: drums

Voto medio utenti

“Meglio tardi che mai” recita uno dei proverbi più abusati dello Stivale … questo per cercare di giustificare ineluttabili colpe sotto le mentite spoglie di fatali inconvenienti che, giocoforza, ci hanno impedito di dare luce e lustro a chi lo meritava … beh in effetti anche questa volta è andata proprio così … e così quasi cinque mesi dopo la pubblicazione di “De Zoute Kwel”, siamo qui a tributare il dovuto omaggio a questi cinque indiavolati olandesi che con il loro terzo platter fanno centro proponendoci 9 pezzi di tiratissimo black-thrash dove influenze crust e punk (fortemente presenti come nell'iniziale “Jajempriester” ) rendono l'offerta ancor più “ignorante” e in you face ! Un grosso plauso va alla personalità infusa in ciascuno dei pezzi, da non intendersi come una spasmodica quanto inutile ricerca di originalità a tutti i costi, ma piuttosto come la volontà di distinguere chiaramente i vari pezzi e donargli un'anima propria. E' cosi che accanto a canzoni come “Affreus. Infaam. Abject.” o “De Bijlman Van Trecht” che sono dei classici esempi di song tritaossa dove la matrice black la fa da padrone (donando tra l'altro una più “giusta” dose di malignità ad una proposta a volte troppo “scanzonata”) , ne troviamo altri più groovy ( “Zelfverminkers & Spiritusdrinkers”) o “elaborati” (“De bakboordshand”). Menzione di merito in tutta questa inaspettata varietà va alla conclusiva “Kolkgat” che con i suoi oltre 6 minuti, segna il punto più alto di tutto l'album, racchiudendo in un solo pezzo tutti gli spunti migliori sparsi nelle restanti 8 songs . Come avrete probabilmente capito dall'idioma dei titoli, i nostri “amici” di Utrecht, si affidano alla lingua madre olandese per decantare i loro testi gogliardici che da una sommaria traduzione dovrebbero essere più vicini a quelli dei Tankard che non a quelli dei Dark Funeral … Se vi piacciono Carpathian Forest (tra i primi ad inglobare influenze punk-crust sul tessuto black) e Witchmaster, se vi piace scapocciare duro con gruppi che pur non prendendosi troppo sul serio, ci sanno fare con la loro materia, allora non potete mancare l'appuntamento con questa uscita … seppur in ritardo noi vi abbiamo avvertito.

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