Nell'era del tutto e subito, nell'era in cui ci sono bands che registrano 2-3 albums l'anno e che producono qualsiasi cosa gli passi per la mente, è incredibile trovarsi di fronte al debut di una band formatasi nel 1994 … tutto ciò' vuol dire che c'è ancora speranza, c'è ancora qualcuno che preferisce la qualità alla quantità e che si prende il tempo di cesellare e rifinire la propria musica fino allo sfinimento … fosse anche solo per questo, i cileni
Lament Christ avrebbero già meritato lo spazio che gli stiamo dedicando, se poi ci aggiungete anche che
'The Agonic Fall Of Mourners' é un album di valore, allora non ci resta che gioire ! I cinque sudamericani (della cui fomazione originale restano solo
William Castillo al basso e il cantante/chitarrita
Juan Carlos Sotelo) ci propongono un death/doom 'romantico' e intriso di '90s sound a più non posso … quando infatti le strazianti note del violino di
'Drowned' piuttosto che le 'pacate' accelerazioni di
'This Unbearable Pain' o le 'spoken parts' in
'So Far From Paradise' si manifesteranno, inizierà ad aleggiare sulla musica il 'fantasma inglese' di
My Dying Bride e
Anathema, piuttosto che i primi passi dei tedeschi
Lacrimas Profundere o dei norvegesi
Theatre Of Tragedy … curioso leggere come la band preferisca parlare di funeral doom, probabilmente per risultare un po' più attuale alle orecchie delle nuove generazioni, ma vi assicuro che chi 30 anni fa già ascoltava queste sonorità, non potrà non essere colpito da una ventata di profondissima nostalgia mista a malinconia e le plumbee e sofferenti note non aiuteranno di certo a sollevarsi … Ad un primo sommario ascolto ,
'The Agonic Fall Of Mourners' sembra essere un album uscito oltre tempo massimo , invece trovo che, ancora una volta, la musica dimostri come il feeling, sia l'unica cosa che conta nella creazione artistica e sebbene le muse ispiratrici siano ben ancorate al passato, anche il presente ne possa giovare … A corredo di questo passeggiata temporale troviamo anche una decadente e plumbea copertina (molto classica nel genere) per introdurci al meglio in questo lungo e sofferto viaggio (a ritroso). Spero che le nuove leve possano dare una possibilità a questo gruppo per capire cosa vuol dire suonare con il cuore, in barba a tutte le mode, facendosi guidare solo ed unicamente dal proprio sentire e dai propri sentimenti … Lenta, inesorabile, fredda e spontanea, una lacrima di sentita commozione ci accompagna durante l'ascolto e la pace dei sensi non è più un miraggio …
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?