Cosa potranno mai avere in comune un russo, un americano, un turco, un giapponese ed un francese?
Poco o niente evidentemente, a parte il fatto di appartenere alla medesima band: ovvero i
Cynik Scald, combo cosmopolita con sede a...Cipro (non chiedetemi il perché, non saprei rispondervi), che con
Aged Spirit fa il suo esordio sul mercato discografico.
Ora, vuoi l’eccessivo miscuglio di culture, le influenze musicali differenti ed evidentemente qualche palese difficoltà di comunicazione, dovuta forse alla multietnicità della formazione, ma sta di fatto che risultato finale di questo lavoro è alquanto deludente e dominato dalla confusione.
Certo, il disco presenta anche spunti interessanti e le tracce più riuscite, come l’iniziale
When The Sun Goes Down (autentico fuoco di paglia) che lasciava ben sperare,
Asgard o ancora la discreta
Cynik, sono forti di un bel sound grasso ed un groove convincente, merito soprattutto delle chitarre di
Kaz e
Azra, poi ci sono brani come
My God oppure
Angel, contraddistinti da qualche riff incisivo, ed anche la ballata
Last Dragon, cantata interamente in russo, tutto sommato si fa ascoltare.
Ma obiettivamente è troppo poco, infatti le (scarse) luci di questo lavoro terminano qui e ciò che alla lunga prevale, sono le tante (troppe) ombre, rappresentate da composizioni molto spesso sconclusionate (
Storm) o disorientanti, come la conclusiva
Can Dance Without You dove, la presenza di fiati (assolutamente fuori luogo), non fa altro che enfatizzare ulteriormente un evidente "delirio sonoro" senza capo né coda. A peggiorare ulteriormente la situazione vi sono poi gli effetti della tastiera, spesso eccessivamente artificiali, vedasi pezzi come
Silent Rainbow o la già citata
Asgard, ma probabilmente, ciò che fa maggiormente storcere il naso, sono le strutture musicali delle varie tracce che, nonostante qualche buon arrangiamento, a conti fatti, risultano scarne e ripetitive, (nonostante la band sbandieri apertamente sul proprio sito ufficiale la volontà di voler essere progressiva). Infine, punta dell’iceberg di questo caos musicale, la voce del singer
Ivan, priva di qualsivoglia espressività, oltre che assai poco incisiva nelle parti aggressive ed altrettanto scarsa dal punto di vista melodico.
Certo, i
Cynik Scald sono una band giovane e dalla loro parte hanno sicuramente il tempo, magari tra qualche anno matureranno e daranno luogo a lavori migliori (chi ha pensato “difficile fare di peggio”? I soliti maligni!), ripartendo magari da quel poco che ha funzionato in questo
Aged Spirit, però al momento, i nostri rimangono una formazione ancora molto acerba e con idee parecchio confuse.
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