"Formed by members of
Decaying,
Chalice and
Altar of Betelgeuze, Helsinki's
Desolate Realm combine the epic grandeur of doom-metal acts like
Candlemass and
Solitude Aeturnus with classic heavy-metal of
Savatage and
Metal Church and the mighty groove of
Black Sabbath".
Il promo viene presentato così, una proposta musicale abbastanza ambiziosa quella che il due finlandese vuole portare avanti.
Saranno riusciti
Olli Törrönen e
Matias Nastolin a conseguire il risultato?
Ni.
Da una parte
sì perché bene o male i tratti caratteristici dei due fronti musicali sono presenti, ma dall'altra parte
no, perché i due generi sono uniti in maniera raffazzonata in un matrimonio che qui non ha successo.
Dietro ad una apprezzabile copertina abbiamo un album fatto di contraddizioni continue: è vero, il riffing di chitarra è potente, ma al tempo stesso tremendamente anonimo, il cantante avrebbe una voce potente ma è monocorde e quando si lancia negli acuti tipici del Metal classico, beh oltre ad essere abbastanza ridicoli li ho trovati decisamente fuori luogo, andando a rovinare irrimediabilmente l'atmosfera.
In questo magma sonoro fatto di poca personalità e poca fantasia, le canzoni risultano essere ripetitive.
Musicalmente il lavoro qui presente mi ha ricordato una versione povera di
"The Year The Sun Died" dei
Sanctuary (a proposito, che ritorno fecero nel 2014, eh?), mancando completamente di tutto quel pathos che a suo tempo
Warrel Dane e soci misero dentro a quel lavoro dei
Nevermore uscito sotto "falso nome".
Suonato bene, prodotto dignitosamente, alla fine questo disco è destinato a lasciare poco e a farsi dimenticare in fretta.
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