Copertina 8

Info

Anno di uscita:2021
Durata:55 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. CAMERA OBSCURA
  2. BONES
  3. MISS MUSE
  4. DEFENDERS OF THE FAITH
  5. DAPHNE BLUE
  6. WHEN AMANDA HITS THE STAGE
  7. MAN ON AN ISLAND
  8. LONGER
  9. DENSLOW PARK
  10. AUTOMATON
  11. ILLUMINATI
  12. WHO'S THAT GIRL

Line up

  • Dan Tracey: vocals, guitars, keyboards, drums
  • Robert Wright: bass, guitars, keyboards, synthesizers, drums, cellos, vocals

Voto medio utenti

Con ancora nelle orecchie le delizie soniche di “One” (uscito originariamente nel 2017 e oggi ristampato dalla Frontiers Music), affronto “Two” con enorme curiosità e fin dal primo contatto mi accorgo di quanto siano cresciuti in questi quattro anni i Save The World, confermando il loro ruolo di fulgida realtà della scena melodica americana, ultimamente non sempre all’altezza della sua fama e dell’agguerritissima concorrenza nordeuropea.
La misura di una formazione dotata di notevole carisma e talento, nel nuovo albo si espande ben oltre i confini dell’importante “promessa” e raggiunge la statura del vero “campione” del settore, capace di offrire un prodotto altamente competitivo, in linea con i dettami “classici” dell’AOR e dell’hard di classe, ma anche intriso di quel quid creativo che senza rivoluzioni è in grado di proiettarsi verso soluzioni espressive “inattese”, sfruttando ad arte le variegate prerogative del prog-rock.
Ne scaturiscono cinquantacinque minuti di palpitante luce sonora, splendidamente pilotata da Dan Tracey e Robert Wright, musicisti e compositori di grande cultura e sensibilità, attenti più all’efficacia della prestazione che non alla sua pirotecnia.
Nessuno dei brani inclusi presta il fianco a critiche invalidanti e il gusto con cui vengono assemblate influenze, sentimenti e tensione appare davvero pregevole, a partire da una “Camera obscura” che farà fremere di piacere cardio-uditivo gli estimatori di Billy Sherwood, Guy Allison e Bruce Gowdy, con cui i nostri condividono l’iridescente visione nella gestione delle sette note.
Bones” aggiunge al brillante contesto dell’opener un refrain di grande impatto e se “Miss Muse” non provoca qualche vivace scossa emotiva ai fans dei Bad English credo che costoro farebbero bene a preoccuparsi delle loro attuali condizioni psico-fisiche.
Defenders of the faith” pulsa e vibra alla maniera dei migliori Unruly Child, “Daphne blue” coinvolge e illanguidisce con la sua “essenzialità” elettroacustica, mentre “When Amanda hits the stage” celebra i Boston nel titolo e certe cose dei Talisman nei contenuti e “Man on an island” finisce per rievocare pienamente la “storia” del rock n’ roll yankee, con quella verve positiva che gli stessi Boston, i Night Ranger e i REO Speedwagon hanno divulgato sul globo terracqueo.
La ballatonaLonger” sconta forse appena un pizzico di manierismo, immediatamente cancellato dalla spensieratezza di “Denslow park”, perfetta per la colonna sonora di una pellicola “adolescenziale” anni ottanta, e da “Automaton”, che frulla Styx, Def Leppard e Bad English in un corroborante cocktail di considerevole suggestione emotiva.
Il dubbio che con “Illuminati” i Save The World avessero perso il filo del discorso è balenato nella mia mente, ma dopo l’intro e qualche ascolto il pezzo prende quota attraverso una linea armonica sussultante tra Winger, Warp Drive e Ten (sarà anche per il titolo …), lasciando poi all’esuberanza Damn Yankees-esca di “Who's that girl” il compito di porre il sigillo finale a un disco che piace dall’inizio alla fine.
La musica non salverà il mondo, eppure aiuta di certo a “sopportare” un po’ meglio le tante difficoltà del vivere quotidiano … se anche voi la pensate così, affidatevi con fiducia a “Two” e ne sarete sicuramente ripagati.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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