Ero rimasto fermo al palo, limitando la mia conoscenza con i Kingcrow al loro disco d'esordio, "Something Unknown" uscito nel 2001, ed ora li ritrovo enormemente cresciuti. "Timetropia", infatti, è un superbo album di Progressive Metal dove i Kingcrow riescono ad appropriarsi ed a personalizzare la lezione di gruppi come Queensryche, Rush ma anche Fates Warning e Dream Theater. Un'operazione che i Kingcrow svolgono senza sbavature, con cura ed una buona dose di creatività, mettendo in mostra un innegabile talento, con soluzioni tecniche ed atmosferiche di classe, grazie alla prestazione di ogni singolo musicista, anche se devo ammettere che quella del batterista Thundra Cafolla e del cantante strappano applausi a scena aperta. A proposito di cantante, questo album vede al microfono Mauro Gelsomini, ex Windseeker e con i Kingcrow già dal precedente album, "Insider" (2003), secondo lavoro per il gruppo romano, mentre ritroviamo il loro primissimo vocalist Stefano Tissi ai cori.
Da non sottovalutare tuttavia nemmeno la prova alla chitarra ed alle tastiere di Diego Cafolla, anche principale compositore del gruppo. E’ difficile entrare nel merito delle singole canzoni, dato che l'album è ricco di sfaccettature e che allo stesso tempo si snoda vibrante e con un senso di continuità che si interrompe bruscamente solo nello schianto che spunta nel finale di "Fading Out Part II". Tra gli episodi più significativi si possano comunque citare l'affascinante "Fragile Certainties", le soluzioni tecniche e melodiche, vicine ai Queensryche, di "Between Now and Forever" (in evidenza il basso pulsante di Giulio Caputi) e di "Turn of Events in a Drawer", ma anche la breve "A Hitch-Hiker" che pare suonare come la trasposizione progressive (con una vena alla Queen) degli Slayer.
Proposto in un elegante e curato digipack, e complice anche un'ottima resa sonora (è stato registrato in Italia, sotto la supervisione dei fratelli Cafolla, mentre il master lo ha effettuato negli States John Cuniberti, noto per le sue collaborazioni con Satriani, Metallica, Journey...) "Timetropia" è un signor disco e sopratutto riesce a ridestare emozioni che qui da noi, e nello specifico genere, erano rimaste sopite dai tempi di "Passions" dei Moon of Steel (1989) e da "Act II - Galileo" dei Time Machine (1996).
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