Con 3 dischi all’attivo, rilasciati ognuno a distanza di un anno dall’altro, possiamo dire che ai tedeschi
Temple Of Dread le idee sicuramente non mancano. Fautori di un Death metal dalle tinte classiche, e che pesca a pieni mani da grandi della scena del genere come Malevolent Creation, Obituary e Autopsy, la band arriva nel 2021 con
“Hades Unleashead”, terzo full lenght che mette ulteriormente in mostra le capacità del terzetto di proporre un metal che strizza l’occhio al passato, senza però rifugiarvisi troppo.
Con una copertina disegnata dall’italiano
Paolo Girardi, i
Temple Of Dread hanno manifestato la voglia in
“Hades Unleashed”, di voler creare pezzi più incisivi, e che avrebbero giovato di una ispirazione molto più definita rispetto ai precedenti lavori. Missione riuscita, dunque?
Diciamo subito che una delle cose che va apprezzata di più in questo album, è la produzione che mette da parte la noia e la plasticità di molti altri dischi del genere, e dove il punto forte non è la ricerca del suono perfetto, ma di un’immediatezza seconda a pochi altri. Tra le varie
“Aithon’s Hunger”,
“Empirean”, o l’epicheggiante
“Crypts Of The Gorgon” ci si trova davanti a un muro sonoro veramente impressionante, che a dispetto purtroppo di alcuni passaggi che potevano tranquillamente essere omessi e che contribuiscono a un allungamento non richiesto dei pezzi, come in
“Threefold Agony” o nella conclusiva
“Procession To Tartarus”, il risultato complessivo che la band tira fuori è il frutto di una maturità finalmente raggiunta.
Qualcosa sul cui lavorare è ancora presente, ma i
Temple Of Dread sono sicuramente sulla strada giusta, probabilmente il miglior consiglio che mi sento di dargli è una finestra temporale più ampia per lavorare al prossimo disco, e chissà che non potrebbe giovargli. Nell’attesa,
“Hades Unleashed” rimane comunque disco più che godibile per gli amanti del death vecchia scuola.
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