A volte piace ricordare dischi che non sono veri e propri capolavori, ma contengono le basi per sviluppare ed affrontare quello che fu il grande calderone hard & heavy dei Big ’80. I
Le Mans esordirono per la medesima
Shrapnel su ‘
US Metal II’ con ‘
Waiting’, che tutti gli heavies dell’epoca ricordano importante quasi come ‘
Queen of the reich’ dei
Queensryche perché stava al vertice della nascente scena!
Poi replicarono con ‘
Death by guitar’, con il nome
Derek Frigo Firing Squad su ‘
US Metal IV’. Infatti il chitarrista è proprio Derek Frigo che poi formerà gli
Enuff Z’ Nuff. Mentre il cantante è
Peter Marrino, arcigno vocalist che rivedremo dei
Cacophony in compagni di
Marty Friedman e
Jason Becker. L’altro chitarrista è
Josh Ramos che ritroveremo nei Two Fires e nelle superstar aor The Storm del mega classico ‘
Eye of the storm’.
Parte ‘
Live to rock’; terzine a go-go e heavy metal US basico e privo di artifici, come marchio di fabbrica Shrapnel impone, e come ovviamente all’epoca si poteva trovare sugli esordi di
Keel,
Steeler e
Hawaii di ‘
One nation underground’, anche questi ultimi guidati dalla chitarra di Marty Friedman. E’ veramente un heavy rock da ‘
Nervous breakdown’ che magari alcuni esponenti del power anni ’90 potranno ritenere sorpassato ma, peccato per loro, le basi sono tutte racchiuse proprio in questo suono roccioso e privo di compromessi, ed è chiaro che se uno non ha vissuto direttamente quelle magnifiche stagioni può non avere la giusta ‘prospettiva’. Neanche a farlo apposta il secondo lato è inaugurato da ‘
Hard as a rock’ a cui gli fa da contro altare ‘
Take me down’, la più anthemica del lotto, dove gettano le basi per il secondo e più maturo platter, edito tre anni dopo e nel frattempo notati e passati sotto major (Columbia). Il secondo ‘
Le Mans’ infatti sarà un piccolo gioiello di class metal/aor molto indicato a chi non si è mai dimenticato di lavori alla ‘
Van Zant’ in quanto è plasmato alla stessa maniera, e con un Marrino, miracoli delle mega produzioni dell’epoca, che non sembra nemmeno più lo stesso vocalist.
Erano anni così, si passava da prodotti quasi ‘artigianali’ come questo al possibile stardom per loro mai arrivato, e purtroppo, punto e a capo, si ritrovarono ‘
On the streets’.
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