Copertina 8

Info

Anno di uscita:2021
Durata:37 min.
Etichetta:Heavy Psych Sounds

Tracklist

  1. RED MEAT TRICKS
  2. HORNET PARTY
  3. WALK WITHIN
  4. CIRCLE OF DAYS
  5. EYE IN THE SKY

Line up

  • Ben Jackson: vocals, keyboards
  • Eddie Brnabic: guitar
  • Laura Phillips: bass
  • Ryan Moore: drums

Voto medio utenti

In soli tre anni di carriera, gli Hippie Death Cult sono già considerati una stella emergente dello scenario alt/stoner/retrò rock contemporaneo. Fondati nel 2018 a Portland, Oregon, dal veterano della scena locale Eddie Brnabic (chitarra), si sono presto completati con l'arrivo della bassista Laura Phillips e del batterista Ryan Moore (che avevano già militato insieme in formazioni del posto) ed infine con l'ingresso del cantante e tastierista Ben Jackson. Dopo una intensa attività live, è uscito l'album di debutto "111" (Cursed Tongue Records, 2019), seguito da partecipazioni a diverse compilation. L'anno scorso gli americani hanno siglato un contratto con Heavy Psych Sounds e contribuito al progetto "Doom sessions". Adesso pubblicano il secondo full-length, intitolato "Circle of days".

Lo stile del quartetto non è immediato, perchè ingloba svariate influenze. C'è sicuramente una solida base di rock seventies, comprensiva di elementi dark-occult, psichedelici e di una struttura dei brani molto caleidoscopica. Ma troviamo anche richiami al grunge '90 in certi passaggi melodici che esprimono sconforto e pennellate di malinconia, così come echi di moderno hard stonerizzato ed ombrosità post-doom.
Cinque brani molto estesi, ricchi di giravolte ritmiche ed emozionali, con una evidente tendenza alla struttura "free-form" e attitudine jammistica e trippy. Per fornire qualche punto di riferimento, siamo nell'area di gente come Earthless, Harsh Toke, Cybernetic Witch Cult, Mountain Tamer, ma i ragazzi dell'Oregon mostrano una personalità davvero marcata.
Primo punto di forza è l'eccellente prestazione strumentale di ogni singolo componente, che emerge negli articolati passaggi musicali. La voce di Jackson è calda e avvolgente ed i suoi contributi tastieristici arricchiscono lo spettro sonoro, la Phillips mulina linee di basso robuste e pastose, il drumming di Moore è flessibile e possiede un vago retrogusto prog, mentre la chitarra di Brnabic si libra spesso in voli solistici da "old school" dello psycho-rock.
Secondo punto di forza è proprio negli improvvisi cambi di passo e attitudine, che non interrompono però la linearità delle canzoni. Ad esempio il tema solidamente Sabbathiano di "Red meat tricks" viene abbellito da preziosi tocchi vintage (che mi ricordano i lontani Warhorse) e da un vibrante groove di matrice stoner. Un pezzo dove la grinta e l'intensità viene mischiata con l'ottima estetica rock seventies.
Più poderosa la spinta di "Hornet party", dal tiro decisamente heavy ed aperture ariose grungy. Il chitarrismo di Brnabic si adatta bene anche ad una impostazione maggiormente graffiante e veloce. I saliscendi emozionali sono da band matura e padrona dei propri mezzi.
"Walk within" è invece una ballad elegante, molto dark, con armonie vocali assai ricercate, arpeggi di chitarra e contributi di pianoforte. Episodio d'atmosfera, nostalgico e raffinato, con il limpido assolone nel finale, adatto agli animi più sensibili e romantici.
Con i due lunghi pezzi finali ("Circle of days" e "Eye in the sky") si ritorna allo stile più abituale degli HDC: percorsi ondulati e complessi, di puro hard rock virato nella psichedelia. Passaggi sinuosi e avvolgenti si alternano a riff ipnotici ed oscuri, per poi diluirsi in code dal notevole gradiente lisergico. Se vogliamo, si scorge quasi un lontano eco Floydiano nella delicatezza onirica di alcune soluzioni. Questa è una formazione che possiede abilità, idee, attitudine e le condensa al meglio.

Ottimo gruppo, ottimo disco. Una piccola gemma di neo-hard-psichedelia, consigliatissima ai cultori del genere.

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