Copertina 6

Info

Anno di uscita:2021
Durata:26 min.
Etichetta:Blood Blast Production
Distribuzione:Digital

Tracklist

  1. THE ABSENCE OF LIGHT
  2. ACT I - THE DEVIL'S TAIL
  3. ACT II - THE MONARCH
  4. ANTICHRIST (SEPULTURA COVER)
  5. THE DEVIL'S TAIL (DEMO VERSION)
  6. THE MONARCH (DEMO VERSION)

Line up

  • Alexandre Oliveira: drums
  • Jairo "Tormentor" Guedz: guitars
  • Marcelo Vasco: guitars
  • Alex Kafer: vocals, bass

Voto medio utenti

A volte mi chiedo del perché avvengano certi ritorni sulle varie scene musicali: molti in maniera maliziosa spesso parlano di bollette da pagare o di pensioni da mettere da parte, ma con certe proposte musicali, beh, direi che si può benissimo parlare di nostalgia o di pura, di un ritrovato stimolo o di genuina passione per quello che si fa.
In effetti dopo i due feroci, grezzi, acerbi, ma anche affascinanti "Bestial Devastation" e "Morbid Visions" con i Sepultura, Jairo "Tormentor" Guedz non è che abbia avuto chissà che esperienze musicali se non per qualche tribute band o per la sua militanza in pochi album nei The Mist e negli Eminence tra gli anni '90 e i 2000.

E giungiamo così ai giorni nostri al secondo Ep che segue quel "The Rise of Heresy" pubblicato lo scorso anno.
La musica non cambia di una virgola qui, c'è la classica introduzione finto orchestrale non solo inutile, ma quasi dannosa in lavori di questo tipo, un paio di inediti decisamente apprezzabili e una cover dei Sepultura che furono. Ah già, dimenticavo le inutili versioni demo dei due inediti, messe giusto per allungare il brodo di una decina di minuti.

Quindi come porsi nei confronti di questo "The Absence of Light"? Come un riempitivo per pubblicare giusto una mezza manciata di nuove canzoni? Può essere, ma l'idea di unire i due inediti in due atti quasi si stesse parlando di una (mini) suite, seppur non inedita l'ho trovata apprezzabile, come il singolo "The Monarch" che vede il buon Jeff Becerra come ospite d'eccezione, mentre una "Antichrist" tirata a lucido ci fa ricordare nella sua durata che è un peccato che i primi Sepultura siano di fatto dimenticati.

Certo, siamo contenti di poter ascoltare sonorità così old school, a tratti ingenue ma in virtù di questo dannatamente genuine, ma Jairo "Tormentor" Guedz le prossime volte ti prego, cerca di evitare questi orpelli orchestrali che tolgono spazio alla musica che sai realmente fare. Ed evita versioni demo (o i "doppioni" in generale che nel 2021 ormai non ha più alcun senso fare operazioni del genere), non serve a nulla allungare il brodo, anzi è controproducente.
Conto di risentirci presto, con un lavoro più centrato, nel quale le zone d'ombra dei primi due ep vengano eliminate: dopotutto la combinazione di pezzi inediti e rifacimenti dei Sepultura primordiali potrebbe darci qualche gioia insperata...

Recensione a cura di Seba Dall

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