Potrei dirvi che
“ROMA vol. II” è la seconda e ultima parte di un concept sull'antica Roma e che è il volume del lupo (mentre l'album precedente era il volume dell'aquila): la Lupa Capitolina, e il lupo di Marte che incarna lo spirito della guerra.
Potrei sottolineare che
Hesperus, deus ex machina dietro
Hesperia, questa volta ci racconta sette secoli di guerre e battaglie dalla fondazione di Roma alla nascita dell'Impero Romano attraverso otto brani che si focalizzano su otto temi importanti e noti della storia di Roma e, come per l'album precedente, tutti introdotti da intro sinfoniche nello stile delle colonne sonore, contenendo, tra l'altro, collegamenti tematici e musicali ai precedenti album "Caesar[Roma vol. I] e "Spiritvs Italicvs".
Sarebbe tutto corretto per "inquadrare" il nuovo album di
Hesperia, ma non sarebbe sufficiente a descriverne la
particolarità e la magnificenza.
L'artista italiano, sottolineo fortemente l'aggettivo, sceglie questa volta un approccio estremo, un netto ritorno al black metal delle origini che ci consegna una colata luccicante di violenza, epicità, storia, guerre, cultura e, cosa più importante di tutte, grandissima musica.
Nonostante la sua intransigenza sonora,
"ROMA vol. II" non rinuncia alle strutture complesse, quasi teatrali, da sempre marchio di fabbrica di
Hesperia, e ci accompagna in un devastante viaggio indietro nel tempo, quasi tutto urlato da un ferocissimo scream (in latino antico) che, tuttavia, non si dimentica degli aspetti epici e spirituali i quali, con mano sapiente, sono mescolati a, pochi, ma efficacissimi, elementi di prog estremo e classic epic metal/rock identitario in una miscela, come di consueto, assolutamente originale e difficilmente paragonabile a questo o quel gruppo.
"ROMA vol. II" è una vera e propria opera d'arte: la cura per gli arrangiamenti è maniacale, gli elementi ambient catturati in luoghi a tema per ogni brano, le melodie dallo squisito gusto estetico, la barbarie della sua anima black davvero inesorabile e sorprendente, la molteplicità delle sue strutture impossibili da cogliere senza ripetuti ascolti, il suo sapore "imperiale" e "italico" perfetto e convincente in ogni minima sfumatura.
Questa, signori miei, è musica vera, non plastica o, peggio, esaltazione di falsi miti e ripugnanti ideologie buoniste:
Hesperia è un progetto del quale il nostro paese dovrebbe essere orgoglioso, un progetto che, di nuovo, ci insegna quanto sia ricca la nostra storia e la nostra cultura e quanto da esse dovremmo trarre i giusti insegnamenti per costruire una società migliore e degna del suo, glorioso, passato, senza perderci, scusate la parola, dietro alle puttanate propagandate in ogni dove.
Senza tanti giri di parole, voglio chiudere dicendovi che siamo al cospetto di un capolavoro che, senza tanti giri di parole, è tra le cose migliori che mi è capitato di ascoltare negli ultimi anni, non solo in Italia, ma in giro per tutto il globo, ed il fatto che un tale gioiello nasca e "viva" in Italia non può che rendermi ancora più orgoglioso nella MIA nazione.
Onore imperituro ad Hesperia.
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