Firmato un contratto con la
Pure Steel Records, e tornati a 5 anni di distanza dal debut album
"Seeing Red Seeing Dead", ecco ripresentarsi sulle scene i belgi
Rebel's End. A dispetto della copertina che potrebbe far pensare, almeno a me, un disco Doom o simili, questi quattro ragazzi sono pieni di energia e caricati a pallettoni per suonare un hard rock/heavy metal più diretto che non si può, senza il minimo rallentamento, ballad di ogni genere, solo tanta adrenalina e intensità.
Impossibile non nominare nelle ispirazioni della band gli Skid Row, soprattutto quelli del periodo "Slave To The Grind", ridimensionati con sonorità più moderne, e anche i Motley Crue di "Girls, Girls, Girls", con l'aggiunta di alcuni riff di scuola motorheadiana. Possiamo perciò dire con certezza che i
Rebel's End hanno nelle loro cartucce una bella dose di vitalità.
Poco meno di quaranta minuti di ascolto, che però passano senza neanche accorgersene neanche troppo, tra pezzi esplosivi come
"Blood From A Stone", la carichissima
"Outlaw" o
"Inferno". Da segnalare una prestazione di
Gunther De Bel dietro le pelli veramente coinvolgente, che assieme ai riff di chitarra e il tono vocale di Jeff Wouters al vetriolo, ma allo stesso tempo abbastanza roco, fanno di
"Sing To The Devil" un disco più che riuscito. I difetti ci sono certo, come ho avuto modo di scrivere in altre recensioni, il problema principale che si ha quando band scelgono di proseguire su queste sonorità è il fattore riciclo o già sentito che diventa sempre più prepotentemente forte con l'andare avanti degli album, ma i
Rebel's End dimostrano con
"From The Ashes" o
"Evil Eye" di non essere ancora arrivati alla frutta, e di poter dimostrare ancora molto.
Sperando che questo flusso compositivo rimanga ancora ispirato a questi livelli, non resta che augurare alla band di proseguire su questi binari, un po' di adrenalina nella vita non guasta mai.
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