Con lo split fra Infesticide e In Obscurity Revealed uscito per Blood Harvest ci lanciamo in un altro giro di danze in quel di Città del Messico con due band che in un recente passato hanno già fatto la loro comparsa sulle nostre pagine in occasione della pubblicazione dei loro full lenght, sempre per l’attiva etichetta svedese.

Pur seguendo diversi sentieri musicali, le due band sono fra loro accumunate (se non proprio legate) dalla condivisione di due membri nelle persone del bassista Fabrizio ed il chitarrista Isaías SpeedBlosky.

Come detto sopra, le band hanno un approccio differente alla Via Estrema ed entrambe proseguono con quanto già espresso nei rispettivi percorsi musicali; il lato A appartiene agli Infesticide ed i brani proposti “Putrefact offering” e “Blackfire permeate” risuonano degli echi riottosi degli anni ottanta quando le suddivisioni in sottogeneri non erano cristallizzate come nell’epoca odierna. I brani inseguono quella furia primigena ben espressa da gente come Kreator, Sarcofago, primissimi Sepultura e Morbid Angel con un chitarre veloci che rincorrono indiavolate la ritmica dettata da una batteria che non si lascia andare a particolari evoluzioni o cambi di tempo. L’impressione che ebbi ai tempi dell’uscita di “Envenoming wounds” si è ulteriormente rafforzata: i punti di forza della band rimangono sudore ed energia.

Per quello che riguarda il lato B, gli In Obscurity Revealed ci propongono “Bloodstorm” e “Under the vomit seal” in cui si passa ad un mood più caotico e ardente che costituisce la pietra angolare della loro proposta, l’approccio è decisamente più guerrafondaio rispetto agli Infesticide grazie a quella punta di matrice slayeriana che si avverte nelle parti più tirate.

In conclusione questo è un EP il cui scopo è quello di tenere viva l’attenzione su entrambe le band messicane in attesa dei capitoli successori della loro discografia.