Vengono da Trento questi
Éla, prima progetto del chitarrista cantante
Marco SG fondato nel 2017 poi divenuti in corso d'opera una vera band a quattro elementi, che giungono oggi al loro debutto omonimo tramite la label russa
Endless Winter Records.
Già a partire dalla bella copertina, semplice ma di grande effetto ad opera di
Misanthropic Art, si percepisce la monumentalità della musica proposta dagli Éla, fatta di una miscela tra un death e doom che però non è ascrivibile pienamente in alcun dei due territori, ne' tantomeno in movimenti (si fa per dire...) appartenenti alla sfera del funeral doom, tipo Ahab o Longing for Dawn: qui le ritmiche sono assai meno stentoree, i riff non durano minuti interi anzi c'è un discreto movimento ed intreccio di accordi e persino la durata dei brani si attesta mediamente sui cinque o sei minuti per un totale di nemmeno 50 minuti, lontanissimi dai canoni del genere.
L'elemento death metal viene in maniera preponderante dal profondo growl di Marco, ben presente e bilanciato nel sound anche grazie alla buona opera del mix e del mastering a cura di
Claude Laerm, mentre la parte strumentale è più riconducibile ad un doom metal di taglio classico, senza stravolgimenti od eccessivi ipnotismi,
Pochi ma efficaci gli assoli che rendono dei momenti assolutamente epici ed evocativi, come nel brano "
Pan", uno dei migliori dell'album insieme al successivo "
Possession", forse l'episodio più funereo, ed è un peccato che siano così poco presenti durante gli otto brani che compongono questo "Éla".
In una proposta così particolare ovviamente assume una enorme importanza la componente emotiva e quello che la musica dei nostri riesce a trasmettere, questa è la caratteristiche che maggiormente arride al combo trentino, il riuscire a tramutare in turbamento la loro musica; non sappiamo se il faro a cui si riferisce il brano "
The Lighthouse" sia quello dello splendido film di
Robert Eggers ma l'apprensione e l'inquietudine che emergono dall'ascolto ben si sposano con quello che il regista statunitense è riuscito ad infondere a quelle sioccanti visioni.
Un album consigliato a chi ama lasciarsi andare e trasportarsi a corpo morto nella musica che ama e che sceglie come compagna di vita e non come intrattenimento.
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