Mystras - Empires Vanquished and Dismantled

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:63 min.
Etichetta:I, Voidhanger Records

Tracklist

  1. THE NIGHTINGALE
  2. ON THE PROMISES OF ANGELS
  3. AH YA ZEIN
  4. THE FALL OF THE KINGDOM OF JERUSALEM
  5. CHERAGHEH ZOLMEZALEM (OPPOSITION'S FIRE)
  6. TO THE BUILDERS!
  7. WIE SCHÄNDLICH ES IST
  8. THE FAVOR OF THE SAINTS
  9. IN THE COMPANY OF HERETICS

Line up

  • Ayloss: all instruments, vocals

Voto medio utenti

Torna, ad un anno di distanza dal disco di esordio, Ayloss, poli strumentista greco, con il suo progetto di raw Medieval black metal Mystras, nome di una città del Peloponneso, e lo fa con un lavoro che, sin dall'artwork, ricalca il buonissimo "Castles Conquered and Reclaimed" del 2020.
Il nuovo "Empires Vanquished and Dismantled", sempre rilasciato dalla I Voidhanger, si muove, infatti, sulle medesime coordinate del suo predecessore, offrendoci un black belligerante, epico, esaltante nelle sue atmosfere antiche, volutamente registrato in modalità Lo-FI, sapientemente articolato in momenti feroci ed intermezzi folk, il tutto all'insegna di un equilibrio espressivo di notevole livello che risente, in modo positivo, dell'ultimo album che Ayloss ha rilasciato con il suo progetto principale Spectral Lore, quel "Ετερόφωτος" che, certamente, è tra le uscite migliori di tutto il 2021.

"Empires Vanquished and Dismantled" è un album che, volontariamente, non inventa niente, ma che, al tempo stesso, ci offre l'essenza di un genere a mio parere immortale, come immortali sono l'orgoglio, i valori cavallereschi, e la storia, cioè i veri protagonisti di un album estremo al cui interno troverete melodie semplicemente deliziose, spirito battagliero, intrecci di chitarra tanto semplici quanto devastanti, cori da urlare a squarcia gola ed una sapienza compositiva che consente ad ogni brano di essere articolato e finemente arrangiato pur mantenendo quel sapore, aspro e primigenio, del black metal delle origini che ad ogni nota prorompe possente ed intransigente.
Mystras si conferma, dunque, molto più di un side project ed invita tutti, con forza e maestosità, ad imbracciare le armi ed imbarcarsi in un viaggio indietro nel tempo quando la società umana era più vera, ma anche più selvaggia e spietata.
Io ve lo scrivo: lasciate perdere le boiate che, troppo spesso, ci vengono spacciate come capolavori dalle major ed affidatevi, invece, anima e cuore, ad un album che non potrà deludere chi crede ancora in certi ideali ed è affascinato dalle stridenti contraddizioni del Medioevo.

Lasciate che il regno di Gerusalemme cada...
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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