Secondo album per i veronesi
Siylit dopo l'esordio di cinque anni fa a nome "
Unidentified Human Object" e la direzione musicale è sempre quella di un metal con una forte componente groove che però stride un po' con la descrizione che la band si autoaffibbia, ovvero quella di thrash / death metal.
In realtà i Siylit di death metal hanno poco o nulla, mentre potrebbero essere una band più votata al thrash - con molto groove quindi non certo bay area style - se non fosse per il vocione roco del buon Frank che li allontana un po' da questo universo. Ne consegue che i riferimenti per inquadrare la musica di "
Disinformation Paradox" siano quelli dei
Sepultura era
Derrick Green e dei
Pantera di "
Far Beyond Driven" il tutto contaminato da una spruzzata hardcore, influenze che emergono maggiormente sui brani più veloci e schizzati, mentre su quelli più mastodontici e cadenzati tipo "
Prophets of Hate" il livello di groove cresce su valori massimi e probabilmente è questo il territorio in cui i nostri riescono ad esprimersi con maggiore disinvoltura, anche grazie ad un moderato ma sapiente uso di un po' di melodia, sebbene la loro fama di band tritaossa durante le esibizione live lasci intendere un'energia ed un'intensità fuori scala specie durante i pezzi più violenti.
Qualche brano sottotono, una certa ripetitività di fondo ed una produzione non bilanciatissima (chitarre quasi sepolte dalla voce) ne inficiano un poco il risultato finale ma in definitiva il loro compito i Siylit lo portano a casa con esiti tutto sommato soddisfacenti.
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