Io devo dire che i tedeschi guidati dallo “zio”
Tom, li ho veramente scoperti con questo album, perché li vidi durante il tour a supporto di “
M-16”.
Lo so, mi dovrei cospargere il capo di cenere essendo loro una band seminale che ha influenzato miriadi di gruppi e aperto le porte al metal estremo; fatto sta che con questo disco ho, citando il film “
Blues Brothers”, visto la luce.
Adesso la
BMG ha riportato a galla con una leggera riverniciatina sonora questo disco monumentale, distruttivo e compatto che al tempo ha fatto giubilare i fan che non credevano più nella risurrezione artistica dei teutonici.
Il perché sta tutto nelle prove incolori che la band di
Angelripper aveva pubblicato nel corso dei novanta, una china pericolosa che però venne arrestata dapprima con “
Code Red” del 1999 e in successione inaugurando il nuovo millennio da questo macigno.
Qui abbiamo brani entrati di diritto nella setlist live dei thrashers, da “
Among the weirdcong”, tellurica, feroce e minacciosa, all’anthemica e superlativa “
Napalm in the morning”; altre due gemme sono la titletrack e “
Minejumper”, una rasoiata veloce con
Tom Angelripper che sfodera una prova vocale aggressiva.
Che dire poi in conclusione della cover dei
Trashmen “
Surfin bird” dove viene fuori lo spirito punk e deragliante dei nostri, come bonus abbiamo due pezzi live presi direttamente dalla loro esibizione al
W.O.A. del 2001.
La produzione di
Harris Johns è una garanzia, suono pesante, pulito e tagliente, in conclusione se ve lo siete perso ecco un ottimo motivo per regalarvelo dato che le feste sono vicine.
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