Il lungo periodo di forzata clausura a cui siamo stati costretti si è fatto sentire molto prepotentemente nel mondo della musica (e non solo per l'azzeramento degli eventi live sostituiti dai plasticosi, finti ed inutili show in studio) generando una miriade di uscite temporalmente ravvicinate rispetto alle precedenti. Lo stesso è stato per il duo finlandese dei Flaggche ad un solo anno dal debut “Nothing But Dead” ritornano, ancora per Purity Through Fire, con il qui presente “Cosmic Chaos Manifest” un trattato di intolleranza sonora, brutale, diretta, fredda e senza concessione alla melodia. Quello che infatti salta subito all'orecchio è che il gruppo ha inasprito ancor di più la propria proosta rispetto al debut, confezionando un album che rappresenta una vera e propria dimostrazione di forza e velocità, dove i blast beats la fanno da padrone e dove solo in “Serpent's Chamber” (inteliggentemente piazzata a metà album) si tira un po' il fiato … Per il resto dalla diabolica “Devils's Blood” (uno dei titoli più abusati in campo estremo) passando per “Flame Of Hate” o “Plague Eternal” è pura distruzione e nichilismo sonoro allo stato puro. Escono un po' dal lotto “Circle Of Stones” e la conclusiva “To The Coldness Beyond” dove i ritmi rallentano un attimo e vengono introdotte delle voci pulite (ma non troppo) e un po' di atmosfericità, mostrando una buonissima ispirazione e una capacità di saper comunque spazzare via l'ascoltatore in maniera più originale e coinvolgente. Fosse stato un album sul livello di questi due pezzi staremmo a parlare di un capolavoro, invece “Cosmic Chaos Manifest” è “solo” un buon album di black metal nudo e crudo che alle orecchie di noi “conservatori” suona che è un piacere, ma bisogna onestamente dire che nel 2021 è un po' poco …