Un po' cileni, un po' tedeschi, i
Mantiel sono giunti al loro terzo album ufficiale, dopo essersi formati nel 2018, ed aver firmato con la
Inferna Profundus Records che licenzia questo
"Obskurité", un album di classicissimo raw black metal come da tradizione dell'etichetta.
Scordatevi, dunque, mega produzioni o qualcosa di vagamente commerciale perché qui ci troviamo nell'underground più puro che, ovviamente, può piacere oppure no, ma del quale non si può non apprezzare la sincerità di intenti.
Per inquadrare meglio i
Mantiel, se la cosa dovesse interessarvi considerando che il pubblico metal è molto più attratto dalla plastica, diciamo che ci troviamo al cospetto di una sorta di copia (e non lo dico in senso dispregiativo) dei primi, grandissimi, Inquisition (se non sapete chi sono amate la plastica di prima): atmosfere tenebrose molto simili, voce gracchiante "rubata" a Dagon, alternanza di brani sulfurei nella loro veste ritualistica (i migliori) ed altri più veloci e diretti, riffing oscuro e malato... insomma, tutto quello che ha reso indimenticabili i primi album dei colombiani lo ritroviamo in questo
"Obskurité" con la logica conseguenza che di originalità non ne abbiamo o ne abbiamo poca (il gruppo un po' del suo lo mette), ma del buon black oscuro e mistico di certo si, soprattutto quando i
Mantiel, come ricordavo prima, si cimentano con partiture in mid tempo che risultano davvero soffocanti ed inquietanti come un profondo abisso privo di luce (ascoltate, a titolo di esempio, la conclusiva
"Beyond the Stars-Depths Awakens" e gioite di morte).
Se le mie parole vi bastano e se, soprattuto, amate gli Inquisition, date una opportunità a questo gruppo, poichè la vostra sete di notte potrebbe essere saziata.
A buon intenditor...
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