Anche i demoni polacchi
Behemoth si sono lasciati affascinare dalle esibizioni "sottovetro".
Perché nel periodo in corso ne abbiamo viste di esibizioni del genere da molti gruppi metal, che hanno sfruttato lo streaming senza pubblico per ragioni sanitarie con alterne fortune.
Purtroppo come dice il noto proverbio che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, l’evento creato dalla band di
Nergal che era stato tanto promosso ha le polveri bagnate.
Le premesse per un grande show c’erano tutte sfruttando anche il marketing strategico del luogo scelto come teatro dell’esibizione, ovvero una chiesa sconsacrata.
Ma la mancanza di un pubblico adorante, che ti acclama e che soprattutto ti spinge a uno scambio sinergico si fa sentire; l’emozione che dovrebbe suscitare un concerto viene qui annullata.
E non è certamente colpa della band che invece è carica a pallettoni, e sciorina un gran repertorio pescando dal passato come “
From the pagan vastlands” e “
Chwala mordercom wojciecha” a pezzi più recenti come la nuova “
Evoe” tratta dall’ultimo Ep “
A Forest” o “
Ov fire and the void” e “
Bartzabel” contenuta nell’ultimo “
ILYAYD” che sono sicuramente uno spettacolo ma in un contesto diverso avrebbero avuto maggior impatto emotivo.
Qui abbiamo un buon doppio album che è perfetto nella forma ma carente nella sostanza, il fascino luciferino che è marchio dei nostri qui è smorzato e dispiace, peccato veramente ma ribadisco la band è incolpevole.
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