Argesh è una "nuova" entità italiana che con
"Excommunica" giunge finalmente al debut album dopo oltre 11 anni dalla nascita e cinque di meticoloso lavoro sull'album qui in questione...ne è valsa la pena di aspettare tanto? si, onestamente si perchè i cinque pezzi (più intro) si fanno ascoltare volentieri e sono coinvolgenti e ben articolati, con numerosi cambi d'atmosfera e ritmo che si susseguono in modo fruibile e convincente, ma in tutta questa "apparente" perfezione c'è più di un punto debole ... innazitutto la drum machine, che seppur usata in maniera onesta e precisa è troppo semplice, lineare e forse anche scontata. Altrettanto importante e per questo non sorvolabile è l'uso delle voci, si perchè la band varesina si fa aiutare da ben 4 guests per dare maggior enfasi alla propria proposta, soprattutto per le parti pulite, quando a mio parere, si poteva fare a meno di tutta questa varietà, che a volte suona un po' forzata, e puntare dritti su vocals più estreme e "ignoranti". Da ultimo, dobbiamo parlare dell'ambito strettamente musicale che ricorda un discreto mix tra i Behemoth, pre periodo circense (l'ultimo) e i Dimmu Borgir più pesanti e death oriented con una velatura di Thorns qua e la ... Non manca neanche una certa dose di "classicismo operistico" (come in
"Apocalypse 20.7-8-9") che aggiunge ancora altra carne su un fuoco già molto carico ... Per il futuro mi sento di suggerire uno snellimento progressivo del sound con una migliore focalizzazione sui tanti punti forti in seno alla band, magari facendo un ulteriore passo in avanti con un batterista in carne ed ossa e un solo cantante ... per adesso
Argesh è una bella scommessa, che potrebbe pagare anche bene ... vedremo se i ragazzi avranno voglia di piuntare su se stessi o preferiranno lidi più sicuri ma meno "gloriosi" ... Inizio discreto.
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