Copertina 9

Info

Anno di uscita:1982
Durata:36 min.
Etichetta:Portrait

Tracklist

  1. IN FOR THE COUNT
  2. IS IT OVER
  3. SLOW MOTION
  4. UNDERCOVER MAN
  5. ON MY HONOUR
  6. ALL THE WAY
  7. PULL THE PLUG
  8. BEDROOM EYES
  9. WE CAN HAVE IT ALL

Line up

  • Peppy Castro: vocals
  • Bob Kulick: guitars
  • Doug Katsaros: keyboards
  • Dennis Feldman: bass
  • Chuck Burgi: drums

Voto medio utenti

Sulla New York musicale dei primi anni '80 si potrebbe scrivere un libro di sicuro interesse, visto la variegata scena, ma praticamente nessuno si prenderebbe la briga di inserirvi i Balance; solita storia, visto la bontà della proposta potevano diventare della stelle ed invece rimasero confinati nell'underground.

Dopo Spys, Angel e Trillion ecco a voi un altro album seminale per le sorti del pomp rock/aor. Questo 'In For The Count' è la seconda fatica dei Balance, band che vede all'interno delle sue fila il vocalist Peppy Castro (già autore di un eccellente album con i Wiggy Bits), Bob Kulick alle chitarre e Chuck Burgi alla batteria, i quali dovrebbero essere noti alla platea hard & heavy.
Diciamo subito che l'opener e title track è pura estasi pomp-rock, un vero e proprio inno del genere di riferimento, grazie ad un riff di chitarra robustissimo e tastiere guidate da Doug Katsaros (Arc Angel e M. Bolton) davvero da nirvana, in costante 'fuga', condito da un coro magniloquente che piacerà molto ai fans degli Styx.

Segue 'It Is Over' più viscerale ed alla Starz, forse a preannunciare alcune cose che Bob eseguirà con gli Skull, visto che contiene peculiarità da arena hard rock.
Mentre con 'Slow Motion' si ritorna in territori da seta bianca, magnifica; questa volta con un coro che potrebbe essere la risposta americana ai Queen.
'Undercover Man' invece è l'episodio più metal, nel vero senso della parola dell'album; alcuni asseriscono che addirittura potrebbe aver influenzato gli Iron Maiden per la realizzazione di '2 Minutes To Midnight'!
Con 'On My Honor' si ritorna su sentieri pomp fascinosi con polifonie vocali di grande prestigio, mentre 'Pull The Plug' (non la stessa degli Starz) è cadenzata e piena di effetti originali. 'Bedroom Eyes' è il ponte di congiunzione con il passato, infatti ricorda il primo auto intitolato album, che per inciso era decisamente più pop di questo 'In For The Count'. Chiude in bello stile 'We Can Have It All' che farà felici i sostenitori di un'altra band aor: gli I-Ten (...probabilmente se ne riparlerà), gruppo su cui i fans dei Toto potrebbero morire.
'In For The Count' è un disco davvero innovativo, come detto, dove il pomp rock incontra una forma più snella, vicina ad un certo modo di interpretare aor guitar oriented nella prima metà degli '80.

La title track, ribadisco, sarà usata da modello anni più avanti, ad esempio dai favolosi Red Dawn della bellissima 'Flyin' High'. La voce di Peppy Castro fa la differenza in tutte le canzoni del disco, il quale, per la gioia dei fans è stato ristampato dalla solita, ottima, Rock Candy.
Non esitate: vi troverete tra le mani un vero e proprio, ennesimo, gioiello da culto.

Recensione a cura di Fabio Zampolini

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