I
Wolfmother sono tra i gruppi più sottovalutati del panorama rock, lontani anni luce dal mainstream.
Non che questo sia un male, anzi ha contribuito a mantenere integra l'originalità del fondatore e one man band mr Andrew Stockdale che ha inciso, prodotto è distribuito in modo indipendente questo nuovo "
Rock Out" sulle piattaformi digitali.
Il disco è un concentrato di riff grezzi, duri, suonati in presa diretta, le sovraincisioni e gli arrangiamenti sono quasi inesistenti, il tutto all'insegna di accordi secchi e quadrati senza tanti fronzoli.
Chi conosce la band sa bene che le radici della sua musica sono saldamente ancorate nell'hard rock settanttiano con una strizzatina ad Hendrix, ma non mancano rimandi al rock dei Kiss ( "
Outside" e soprattutto la titletrack che ricorda il classico "
Detroit Rock City" ), il tutto condito dalle vocals alte ed acute di Andrew.
Ci sono richiami al suono della NWOBHM come in "
Mantle" o nella priestiana - periodo "Killing Machine" - "
Ego", il disco fila via senza intoppi ed è unica, verace testimonianza del legame che i Wolfmother hanno col glorioso passato della nostra musica.
Un plauso al coraggio di aver distribuito un prodotto in modo indipendente infischiandosene dei pareri e dei giudizi.
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