"
All Is Vanity ", prima uscita per i
Sinister King è un EP di cinque canzoni che testimoniano l'adesione del quintetto norvegese ad un Heavy Metal che cerca di unire tradizione (dalle parti di Dream Theater, Masterplan e Royal Hunt) a qualche escursione un po' più ardita. Composizioni articolate, con un marcato tocco Progressive e il solismo di
Jostein Uthaug sempre in bella evidenza ed un forte apporto dalle tastiere, ma non mancano nemmeno delle growling vocals, con le quali i
Sinister King cercano di dare un tocco personale. In realtà i risultati non sono così eclatanti, infatti, l'opener "
A Cure for Insomnia" e la seguente "
Sanctuary Rage" sfilano via senza suscitare chissà quali clamori, e le cose vanno solo un po' meglio con la titletrack, ben sviluppata a livello ritmico grazie a
Yngve Knudsen e con un refrain melodico e accattivante per poi salire finalmente di livello con la ritmata "
Still Here" e con la conclusiva "
Death of All Joy", ben tratteggiate dai tasti di
Ole Henrik Vik e dall'ugola di
Rune Skjønberg che prende per mano una coppia di brani dalla forte impronta melodica e che salgono di tono in un azzeccato refrain.
Primi passi... ma ancora un po' claudicanti, i
Sinister King devono fare di meglio per uscire dall'anonimato.
Metal.it
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