Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2022
Durata:60 min.
Etichetta:Steamhammer / SPV

Tracklist

  1. THE MONSTER ROARS
  2. REMEMBER
  3. ALL YOU BELIEVE IN
  4. I WON'T LET YOU DOWN
  5. THE PRESENT NOT THE PAST
  6. NO STEPPIN' STONES
  7. THAT FREEDOM WORD
  8. YOUR BLOOD IS VIOLENCE
  9. WALK THE SILENT HOURS
  10. THE DAY AFTER THE NIGHT BEFORE
  11. COME HOLY MEN
  12. CAN'T BUY YOURSELF HEAVEN

Line up

  • Tony Clarkin: guitar
  • Bob Catley: vocals
  • Rick Benton: keyboards
  • Dennis Ward: bass
  • Lee Morris: drums

Voto medio utenti

L’epopea dei Magnum continua in maniera ineffabile e imperterrita, immune al turbinare delle mode, prolungando un’esistenza musicale che, ormai giunta al cinquantesimo anno, si mantiene fedele a se stessa senza sprofondare negli effetti negativi della routine.
Il giudizio su “The monster roars” potrebbe tranquillamente finire per essere condensato nello incipit di questa disamina, ma, approfondendo un minimo la questione, è doveroso anche aggiungere qualche considerazione critica di “contorno”.
Innanzi tutto, parliamo della copertina (curata da Rob Barrow, fratello dell’ex bassista del gruppo Al), “bruttina”, e di certo non paragonabile al glorioso connubio musica-immagine garantito, tanto per fare un nome, da un certo Rodney Matthews.
Arrivando ai ben più importanti contenuti sonori dell’opera, pur senza smentire in nessun modo la valutazione iniziale, l’ascolto reiterato del disco denuncia appena un velo sottile di formalismo e di staticità compositiva, abilmente “mascherata” dalle straordinarie capacità espressive di musicisti capaci di superare indenni quella “prova del tempo” tanto insidiosa per la maggior parte degli appartenenti al genere umano.
Ci troviamo, così, di fronte a un’ora di musica fortemente evocativa, in cui la componente pomposa e barocca è piuttosto “dominante”, pilotata dal duo Catley/Clarkin in forma smagliante e in cui il resto della line-up appare tutt’altro che un manipolo di quotatissimi “gregari”.
In tal senso spendere un plauso particolare per la sensibilità esecutiva di Rick Benton è ancora una volta assolutamente necessario, così come indicare nella title-track, “Remember”, "Your blood is violence”, “Come holy men” e “Can't buy yourself heaven”, le circostanze guida, per splendente tensione comunicativa ed emotiva, di un programma comunque privo di autentici momenti inopportuni.
Riserviamo, infine, due parole per la melodrammatica "Walk the silent hours”, perfetta per esaltare le formidabili capacità di narratore di Catley, e per “The present not the past”, che a partire dal titolo, riflette l’atavica volontà dei Magnum di rendere l’aristocratica opulenza del loro suono una materia immediata e accattivante, adatta anche a tempi in cui le “storiche” regole del rock sono tornate in auge.
The monster roars”, analogamente a quanto spesso accade quando ci si trova di fronte al lavoro di “veterani” di questo calibro, offre ai fedeli fans dei Magnum qualche spunto di riflessione e taluni motivi di disputa comparativa, giungendo tuttavia alla conclusione che musicisti di questa statura non si possono snobbare, rappresentando un invidiabile modello di carisma e di “tenuta” artistica di cui, ahimè, temo si sia persa la matrice.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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