Il nome Sterminio dice tutto, e la recensione potrebbe anche chiudersi qui! Non apprezzo particolarmente un certo modo di intendere il black metal tutto a blast beat e tempi iper-veloci, ma quando c'è la classe non posso fare a meno di riconoscerla. Gli Sterminio nel loro genere hanno tutto quello che gli serve per diventare un gruppo di culto: un batterista veramente disumano, la cui prova mi ha ricordato quella del capolavoro Pure Holocaust, riff taglienti e interessanti e uno screaming abbastanza riuscito. Dico abbastanza perché forse le parti vocali escono un pò troppo sforzate e non molto fluide, ma potrebbe essere anche una scelta stilistica di Nema. Il gruppo secondo me sbaglia ad insistere nel proporre sempre il solito ta-ta-ta-ta che alla lunga finisce per stufare e provocare un gran mal di testa. Non vorrei mai che il black metal finisse per essere identificato con il sound di Marduk e Dark Funeral, dimenticando quello che hanno saputo fare negli anni d'oro gruppi come Satyricon o Ulver senza premere sempre sull'acceleratore. In ogni caso direi che la prova i nostri quattro ragazzi l'hanno superata alla grande, in quanto a maturità e a competenza. La registrazione è buona e tutti gli strumenti hanno il giusto spazio; anche la tecnica esecutiva è praticamente senza errori, quindi direi che la strada giusta è stata imboccata... si tratta solo di correggere qualche difetto prima di uscire definitivamente dall'underground.
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