Altro giro altro split … e così poco dopo aver ascoltato il luciferino album ad opera di
Nathr &
Ordo Cultum Serpentis, sono di nuovo alle prese con questo 'nuovo' interessantissimo formato … questa volta ci troviamo di fronte ai polacchi
Black Altar e ai norvegesi
Vulture Lord … Diciamo subito che se lo split tra
Nathr &
Ordo Cultum Serpentis era finito in un sostanziale equilibrio qualitativo, alla fine di questa 'sfida' tra due bands veterane dell'underground europeo, abbiamo invece un 'vincitore' , infatti i 2 brani (più intro ed outro) proposti dalla one band polacca che fa capo a
Shadow (per l'occasione coadiuvato da membri di
Vader,
Mork e
Enshadowed) sono decisamente di qualità superiore (ma non ai livelli di originalità di tanti più decantati connazionali) rispetto a quelli di
Vulture Lord. Mentre la band norvegese preferisci infatti 'deliziarci' con un assalto sonoro dal forte retro gusto thrash, un po' cacofonico,
Black Altar, calibra molto meglio le proprie munizioni a base di black metal, annichilendo tutto ciò che trova sul proprio cammino con grande perizia e abilità, tanto che mi hanno fatto veramente venir voglia di andare a rispolverare i precedenti lavori. La
Odium records, che lo scorso agosto ha pubblicato il come back (dopo 18 anni) dei
Vulture Lord, punta molto su questa release, proponendocela sia in formato vinile (ormai un classico di questi tempi) che come cd sagomato a forma di croce rovesciata (of course). Un dispendio finanziario che sinceramente non mi trova completamente d'accordo ma che non sembra interessare molto la label, convinta com'é delle potenzialità del lavoro in questione.
'Deathia Manifesto' nonostante gli sforzi promozionali, rimane comunque un prodotto di seconda fascia, indirizzato solo ai die-hard fans del genere, che troveranno comunque di che rallegrarsi con questo onesto tuffo nell'underground
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