Con il loro primo demo gli Headsplosion non riescono ad esprimere al meglio tutto il potenziale che a mio avviso possiedono. Il primo ostacolo lo pone la prestazione del cantante Lorenzo Dini che finisce con l'esagerare cercando di arrivare "lassù", penalizzando così il suo contributo vocale. Tuttavia non è corretto scaricare tutte le responsabilità su Lorenzo, che comunque mostra discrete doti (sopratutto quando diventa più aggressivo), dato che anche il resto del gruppo molte volte sembra correre con il freno a mano tirato e forse è sin troppo spesso "ispirato" dagli Iron Maiden. Harris e soci vengono ad esempio tirati in ballo sia dal lavoro dei chitarristi sull'opener "Mask Of Hypocrisy" sia su "Holy Land" (ehmm... qui tocca al basso che introduce e poi conclude la parte narrata!). Nonostante le mie simpatie filo maideniane, devo ammettere che gli Headsplosion mi convincono maggiormente su un brano come "King of Nowhere", dove il gruppo toscano mostra più grinta e convinzione, almeno sino ad un riuscito assolo (molto NWOBHM) che però stempera in parte l'impatto del brano. Se avevo aperto la recensione criticando il cantato di Lorenzo Dini, posso finalmente affermare che qui lo vedo a suo agio e che si riscatta pienamente. Una prestazione vocale all'altezza pure su "The Final Explosion", dove Lorenzo piazza nel finale un bell'urlo halfordiano. Si tratta anche dell'ultimo pezzo del demo, un brano che prosegue sull'allontanamento dai punti di riferimento maideniani, con un riff roccioso e thrasheggiante, che nelle prime battute mi ha portato a pensare ai thrasher inglesi Xentrix. Lungo l'arco dei quattro pezzi fanno comunque capolino passaggi Prog Metal, in alcuni casi interessanti altre volte dispersivi, ma credo che lavorando troveranno sicuramente la giusta quadratura. Riassumendo, un demo riuscito a metà: così così i primi due pezzi, molto meglio la seconda parte. I prossimi lavori ci illumineranno sulla strada intrapresa dal gruppo.

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