Signori ecco un mini da leccarsi veramente i baffi e scordarsi il plasticume proveniente dal festival di Sanremo spacciato come musica.
Sono tornati gli alfieri nostrani dell’occult black metal nostrano; una gloria tutta italiana, perché cari giovanotti che magari non lo sapete, ma la compagine piemontese è stata una delle prime a fare black metal, quando ancora dalla Scandinavia erano tutti o quasi impelagati col death metal dato che esistono dal 1986!
Eccoli ora tornare col nuovo mini uscito per la gloriosa label britannica
Peaceville, e credetemi che è un manifesto di coerenza nera e malsana.
Si parte di botto con “
In a candle flame”, dall’arpeggio inquietante che poi si tramuta in un mid tempo lugubre con il vocione di
Wilderness Perversion sugli scudi e un solo gustoso.
Altra perla è “
Circle zero”, qui l’arpeggio è di basso e che porta nelle tenebre di un up tempo serratissimo; riffing che tagliano più dell’acciaio e che scivolano verso rallentamenti doom con la voce del frontman doppiata da urla demoniache e un solo che profuma di metallo nero della prima ora.
Chiude “
Where everything fells”, grande affresco da tregenda con la solita maestria e devozione verso l’arte nera; mid tempo che accellera con vigore e rivestito di malignità.
Ah dimenticavo, ad unire due astri del firmamento estremo europeo c’è anche la cover dei mitici
Mercyful Fate “
Nightmare be thy name” contenuta in precedenza solo nel vinile celebrativo del 2016.
In sommativa, fatelo vostro, perché il culto della nera fiamma deve bruciare sempre!
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