E' sempre difficile riuscire a recensire un lavoro che, non piacendo, presenta comunque degli aspetti positivi. I Last Divinity sanno sicuramente creare della buona musica ed è chiaramente presente una gran dose di tecnicismo, ma sinceramente a me, anche dopo l'ennesimo ascolto, continuano ad annoiare. Il mio giudizio sulle canzoni non può nemmeno essere migliorato da un giudizio sulla voce che non mi è parsa nulla di particolare, anzi decisamente poco incisiva. La band propone un prog sinfonico e il loro demo "Reflections" si presenta come un album vero e proprio con booklet professionale. Dei sette brani proposti tre sono interludi strumentali classicheggianti decisamente piacevoli all'ascolto. "Scent of Incense", il brano apripista dell'album, dopo un'apertura atmosferica si delinea come un pezzo a metà tra lo stile Malmsteen/Symphony X ed i Labyrinth. "Autumn Bride" è invece un power prog molto classico dal ritornello orecchiabile, unico brano che non abbia trovato noioso. Ma sono "Seasons" e "Evening Shadow" che non ho affatto apprezzato, soprattutto a causa del cantato, evocante i vecchi Genesis, che in alcune parti ho trovato persino fastidioso.
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lastdivinity@supereva.it
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