Tanto per sgombrare subito il campo da equivoci: il nuovo
EP dei
Night Crowned, da un punto di vista squisitamente discografico, è grosso modo utile quanto un vinile dei
Van der Graaf Generator ad una festa del liceo.
D’altro canto, citando lo
Zio Eliseo Orefice de “
La Vita è Bella”: niente è più necessario del superfluo.
Ben venga, quindi, un effimero ma comunque gustoso diversivo in attesa del nuovo
full length della compagine svedese; diversivo che si sostanzia in tre brani già presenti nel grandioso “
Hädanfärd”, ma qui riproposti con
lyrics in inglese, oltre ad una
cover, davvero riuscita, degli
Old Man’s Child.
Questo è quanto.
Chi, come il sottoscritto, conosce già a menadito il
blackened death metal dal taglio moderno e dalle tinte epico / sinfoniche proposto dai
Night Crowned, non potrà che ottenere da questo
EP ulteriore conferma dell’altissima qualità del loro operato.
Per i novizi, invece, i 20 minuti del
platter potrebbero fungere da
tour introduttivo al
sound di una delle realtà estreme più interessanti degli ultimi anni (anche se io, fossi in voi, partirei forse dal loro disco d’esordio “
Impius Viam”).
“
Rebirth of the Old”, in ultima analisi, riesce ad essere tanto piacevole quanto sorvolabile.
Mi fermo qui: sebbene abbia tessuto un elogio alla superfluità poche righe sopra, a tutto c’è un limite.
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