Earthless - Night Parade Of One Hundred Demons

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2022
Durata:61 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. NIGHT PARADE OF ONE HUNDRED DEMONS PT. 1
  2. NIGHT PARADE OF ONE HUNDRED DEMONS PT. 2
  3. DEATH TO THE RED SUN

Line up

  • Isaiah Mitchell: guitars
  • Mike Eginton: basso
  • Mario Rubalcaba: drums

Voto medio utenti

Incuriosito dalle parole del nostro Stonerman "non per tutti", mi ero avvicinato agli Earthless con curiosità mista ad una certa preoccupazione. Eppure, per quanto preparato, i sessanta minuti, strumentali e riuniti dagli Earthless in soli tre pezzi e che potrebbero anche ridursi ad un paio dato che la titletrack è stata ripartita in due parti, sono stati una vera sorpresa. Assolutamente positiva.

La prima traccia si avvia scivolando lungo un trip psichedelico quieto e suadente che avanza affondando nelle sabbie del deserto. Che sia il deserto del Mojave, in California, che recentemente li visti all'opera dal vivo? Parrebbe di no, dato che "Night Parade of One Hundred Demons" è un concept su di una antica leggenda giapponese, che narra di antichi villaggi assaliti nella notte da centinaia di demoni chiamati yokai. Un lungo sospiro, cangiante nelle sue soluzioni, soprattutto da parte di Isaiah Mitchell, che si concede qualche spunto pinkfloydiano, poi, ad un terzo della sua durata, il brano si apre all'improvviso ad un attacco ruvido guidato dal drumming ritmato di Mario Rubalcaba che diventa via via ipnotico anche nelle accelerazioni che il trio statunitense decide di mettere in pratica nella sezione conclusiva.
Se ci si lascia traportare dalla musica, senza opporre resistenza, i primi diciannove minuti volano via davvero velocemente e si può passare ai ventidue che compongono la seconda parte di "Night Parade of One Hundred Demons" senza paura di annoiarsi, infatti, gli Earthless ci sorprendono con un incipit jazzato e tribale e proseguono creando atmosfere cupe e inquietanti per questa seconda suite che al suo interno è in grado di mostrare spunti e soluzioni variegate, alcune inattese altre più facilmente immaginabili, come il fluente chitarrismo hendrixiano e gli spunti in odor di Led Zeppelin e Black Sabbath. Ed è proprio l'influenza di questi ultimi che caratterizza l'anima più Heavy della conclusiva "Death to the Red Sun", una lunga Jam che alterna e intreccia le varie soluzioni Heavy, Doom, Stoner e Psych Rock che fanno parte dell'immaginario musicale degli Earthless.

"Non per tutti".
Vero. Ma per chi riesce ad entrare in sintonia con il mood musicale degli Earthless, ci saranno grandi soddisfazioni dall'ascolto di questo "Night Parade Of One Hundred Demons".


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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