Dalla corposa scuderia della rinomata
Svart Records, oggi spenderemo qualche parole per il nuovo album dei
Damokles, band Post Punk/Post Hardcore norvegese proveniente dalla capitale Oslo.
Il fatto di trovarsi dinanzi ad una band di tale genere nelle fredde lande norvegesi è un fattore che desta un po’ di curiosità visto che il paese scandinavo non è esattamente famoso per la sua scena musicale Post Punk e Post Hardcore (sonorità queste che hanno attecchito in maniera ben più fertile nella terra d’Albione).
I
Damokles per chi non conoscesse queste sonorità come suonano effettivamente? Beh, è presto detto: immaginatevi una miscela sonora che prende a piene mani dai
Killing Joke più melodici e notturni (quelli di
“Night Time” su tutti),
Depeche Mode (non a caso tributati dal gruppo in precedenza con la cover di
“Never Let Me Down Again”),
The Cure, con l’Emo Punk dei
Fugazzi e un cantato più vicino all’Hardcore a far da collante.
Un dualismo sonoro che non è ancora stato miscelato in maniera matura (come fatto negli anni ’90 dai
Fugazzi ad esempio) e che tra parti melodiche e feroci c’è uno stacco spesso poco coerente e a tratti stucchevole. Altro punto a sfavore di una proposta sulla carta interessante è dettata dal fatto delle strutture sonore poco fantasiose e che tendono a ripetersi, ciò porta ad un calo di interesse già dopo pochi ascolti.
I
Damoskles allo stato attuali si rivelano essere una band dalle potenzialità ancora inespresse: spero che in futuro sapranno trovare la quadratura del cerchio per eliminare tutte le zone d’ombra qui presenti con scelte melodiche realmente convincenti.
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