Gli
Oceansnow sono un duo americano, proveniente dalle Montagne Rocciose, che vuole mantenere l'anonimato.
In effetti, su di loro e sul loro esordio
"Vivienne" non si sa praticamente niente.
Tuttavia, guardando l'artwork, il titolo dell'album, leggendo la tracklist e considerandone la disposizione dei titoli, mi è venuto subito in mente "Genevieve" dei "leggendari" Velvet Cacoon e dando, poi, un occhio alla bio contenuta nel flyer che la
Avantgarde Music ci ha mandato a proposito del gruppo, mi è venuta la strana idea che i Nostri siano proprio i Velvet sotto mentite spoglie... del resto, chi conosce il fantomatico duo e tutte le storielle che (false) girano intorno al loro nome, non farebbe fatica a concordare con me.
Fatta questa premessa dai contorni alla 007, non mi resta che parlarvi di
"Vivienne" e raccontarvi la storia di un album di ambient black metal dai contorni magici e psichedelici che si ispira fortemente al Burzum d'annata e, soprattutto (indovinate un po'?) ai Velvet Cacoon.
Se avete amato il folle "Genevieve", non avrete difficoltà a fare vostri questi sette brani nebbiosi, grezzi, melodici, lancinanti nelle loro melodie cariche di sofferenza, e ricchi di una atmosfera disturbante che vi porterà per mano all'interno di un mondo con poca luce, dai suoni ovattati e dai contorni allucinogeni come se foste preda degli effetti di qualche sostanza mescalina.
In fondo gli
Oceansnow non propongono vera e propria musica, ma riescono a creare un dipinto davvero efficace per la sua forza evocativa: nelle note di
"Vivienne" non vanno cercate tecnica strumentale o strutture complesse, qui dentro bisogna solo lasciarsi andare alle atmosfere malate e sinistre, per quanto ricche di spunti "dolci", ed in esse sprofondare lentamente perché, solo in questo modo, questo genere di musica riesce nel suo intento di creare la giusta emozione ed il giusto coinvolgimento.
Non so se i Velvet Cacoon siano tornati o se siamo al cospetto di burloni che li imitano, ma, in ogni caso, io, poiché romantico, mi godo una musica di certo non innovativa, ma intimamente affascinante e ricca di quell'Inverno che sta per lasciare spazio alla bella stagione.
Per adesso, dobbiamo ancora coprirci per il freddo.
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