Hanno da poco attraversato i trent’anni di attività, ma i
Warpath non hanno smarrito un briciolo della loro rabbia e determinazione, che rispondono all'appello anche con il nuovo "
Disharmonic Revelations".
Certo, della formazione originale è rimasto il solo cantante
Dirk "Digger" Weiss, il quale non era però presente sul debole "Kill Your Enemy" (1996), lavoro che aveva messo il sigillo alla prima parte di carriera dei
Warpath. La formazione tedesca era poi ritornata in pista solo nel 2015, e oggi attorno a Weiss ci sono quattro musicisti che si sono rivelati esemplari per la proposta musicale dei
Warpath, che già dall'esordio "When War Begins... Truth Disappears" hanno proposto un Thrash Metal violento e parossistico, che ha sbattuto sull'Hardcore newyorkese di CroMags e Carnivore, e direi accostabili in questo ai connazionali Holy Moses, con i quali le strade si sono incrociate spesso, già dal fatto di aver avuto Andy Classen come produttore e dietro al banco del mixer per i primi tre album, inoltre ricordo pure una "Black Metal" coverizzata assieme a Sabina Classen e allo stesso Cronos, con il cantante dei Venom che può essere considerato proprio come una primaria influenza di
Weiss.
La prima fase di carriera aveva visto i
Warpath nello scomodo ruolo dei comprimari con tre album più che sufficienti (i primi) e uno non all'altezza (il già citato "Kill Your Enemy"), ma nemmeno nella loro nuova incarnazione sembrano poter uscire da questo status, per quanto "Bullets for a Desert Session", "Filthy Bastard Culture" e ora "
Disharmonic Revelations", pestino, esprimano rabbia e disagio, musicalmente e a livello lirico.
"
The Last One" e la stessa titletrack sono un assalto all'arma bianca, portato da orde Hardcore, legioni Thrash e pulsazioni Death, con un
Norman Rieck assolutamente terremotante. Parrebbe pure di cogliere qualche richiamo a Slayer e Sacred Reich nel corso di "
Parasite" o "
Decisions Fall", di certo i
Warpath vanno avanti per la loro strada, senza compromessi, sia che abbassino i ritmi per la massiccia "
A Part of My Identity", la brutale "
Egos Aspire" e nella conclusiva "
The Unpredictable Past", dove sfruttano soluzioni alla Cemetary, oppure che flirtino con il Metalcore in occasione di "
Decisions Fall" o "
MMXX", brano di cui abbiamo una versione alternativa inserita come bonus assieme alla thrasheggiante "
Innocence Lost" già pubblicata nel 2020.
Anche oggi gli
Warpath se ne escono a testa alta, ma ancora non riescono a uscire dallo status di eterni secondi.
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