Non si può certo dire che al signor Giuseppe Satriani da Westbury manchi la vena creativa; arrivato oggi al suo diciannovesimo album, ci regala una collezione di ben 14 brani in puro, purissimo stile Satch.
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The Elephants of Mars" beneficia innanzitutto di una serie di turnisti di tutto rispetto, tra cui spiccano sicuramente
Bryan Beller al basso (che adoro follemente) e
Kenny Aronoff alla batteria, praticamente il meglio che esista in circolazione. Questa volta le composizioni non cercano la velocità o lo shred, anzi, direi che questo è un album più 'comodo', da sorseggiare e non da trangugiare. Molti pezzi indugiano su un tema portante, poi sviluppato da Joe, ed intorno al quale sono coinvolti tutti i musicisti che suonano con lui. Insomma, paradossalmente è un album chitarristico ma è il meno precipuamente 'chitarristico' degli album chitarristici che io abbia ascoltato negli ultimi anni.
Ciò ovviamente non toglie a Satriani di ritagliarsi i suoi momenti funambolici, ma questi sono davvero dosati con parsimonia.
Insomma, per tirare le somme: la classe non si discute neanche, i brani sono ben fatti ma non aspettatevi di strapparvi i capelli, il sound è ottimo ed i musicisti sopraffini. Quindi, in parole povere, il solito gran bel disco di Satch.
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