Nanetto in copertina e il nome della band in tedesco (che poi vuol dire: di sabato), potevano far pensare ad una Black Metal band fissata con la favola di Biancaneve, invece gli
Am Samstag sono svizzeri e sono tanto intrippati con il Grunge Rock da andare a registrare il loro album d'esordio sino in quel di Seattle, al Soundhouse Recording con
Jack Endino (Soundgarden, Nirvana, L7) e farlo masterizzare poi da
Chris Hanzsek (Soundgarden, The Melvins, Green River), con i quali il trio svizzero aveva già collaborato per il precedente EP uscito nel 2019 e intitolato semplicemente "One".
La dilatata porzionale strumentale che ci accoglie su "
Pills and Wine" dapprima sottolinea la bravura del drummer
Baptiste Maier ma apre anche la strada a un pezzo che richiama apertamente i Nirvana, più immediata e sintetica invece la seguente "
Burn Notre Dame Burn", che guarda maggiormente a soluzioni Punk Rock. Gli
Am Samstag sembrano credibili in entrambi i contesti, che, seppur in misure diverse, continueranno a presentarsi nel corso dei tredici brani che fanno parte di "
Dualism". Riecco, infatti, gli autori di "Bleach" fare nuovamente capolino su "
Meatballs" o "
Auf Wiedersehen" dove una cantilenante
Gabriela Varela si atteggia a novella Kurt Cobain, anche nell'imbracciare la chitarra, con discreti risultati. Un po' a sorpresa però nel selezionare una canzone da coverizzare, la loro scelta cade su PJ Harvey, con una "
Hardly Wait" resa un po' più polverosa e ruvida dell'originale, e se per "
Til Death Do Us Part" si potrebbe pensare ad un brano figlio di una collaborazione tra Patti Smith e i già più volte citati Nirvana, su "
Susie Q" becchiamo gli
Am Samstag a rispolverare il songbook dei Soundgarden. I momenti più urgenti e diretti sono invece rappresentati da "
Miss Butch" e "
You Make Me Feel", peccato però che "
Do You Wanna Have Fun?" non possa che meritarsi come risposta un secco "No!", trattandosi, per l'appunto, dell'episodio meno riuscito dell'album, soprattutto a causa di una prova non del tutto convincente di
Varela, pizzicata al di fuori dalla sua comfort zone, al pari di quanto avviene poi in occasione della conclusiva e arruffata "
Algos".
Al di là di qualche sbavatura, ampiamente giustificato dall'essere in attività da pochissimi anni, questo terzetto pare avere le idee chiare su come affrontare la musica che evidentemente gli piaceva ascoltare e ora anche suonare.
Se anche a voi piace il genere, una possibilità se la meritano.
Metal.it
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